Quando nel 1998 Hugo Chávez salì al potere (si prese il potere), la raffinazione del greggio oscillava attorno alla mostruosa cifra di tre milioni e mezzo di barili al giorno.
Nel marzo 2019, il dato crolla a 750mila unità.
Oggi José Guerra, economista e deputato dell'assemblea Nazionale venezuelana, parla di meno di 100mila barili al giorno.
A Caracas la benzina scarseggia, nel resto del Venezuela non si trova proprio più.
Capolavoro alla rovescia figlio dell'inefficienza ideologica che ha spinto Chávez prima e Maduro poi a cacciare tutti gli ingegneri nonché gli operai specializzati perché “colpevoli” di essere americani.
Eccolo dunque, pure bello evidente, il corto circuito di un mostro chiamato socialismo che non si è accontentato di ridurre un intero popolo alla fame, ma che si sta suicidando mentre ottuso continua a puntare il dito contro il demone a stelle e strisce.
Mentre, con fare quasi fiero di non si capisce bene che, muore.

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