La chiusura del G20 a Roma ha garantito un impegno a riavviare i viaggi internazionali «in modo sicuro e ordinato». «A tal fine - si legge nella Dichiarazione finale - prendendo in considerazione le politiche nazionali di salute pubblica, riconosciamo l'importanza di standard condivisi per garantire viaggi senza interruzioni, compresi i requisiti e i risultati dei test, i certificati di vaccinazione, l'interoperabilità e il riconoscimento reciproco delle applicazioni digitali, pur continuando a proteggere la salute pubblica e garantendo la privacy e protezione dei dati». Nel frattempo oltre i confini europei alcuni Paesi iniziano ad allentare le maglie per il rientro dei turisti vaccinati. Da Israele alla Thailandia fino all'Australia che ha riaperto i suoi confini dopo 600 giorni.
Israele apre ai turisti vaccinati
Israele ha riaperto da oggi ai turisti vaccinati o guariti dal Covid i confini nazionali, chiusi dal marzo del 2020.
In Thailandia i vaccinati entrano senza quarantena
Decine di migliaia di turisti sono attesi per oggi in Thailandia, che riapre oggi le frontiere dopo 18 mesi di restrizioni anti Covid ai cittadini di oltre 60 Paesi, che non dovranno sottoporsi alla quarantena in hotel dovuta fino ad ora. Lo riferisce la Bbc, precisando che obiettivo di Bangkok è quello di riportare il numero di turisti fino a 15 milioni l'anno prossimo, con un potenziale introito di oltre 30 miliardi di dollari. Tuttavia, gran parte del Paese deve ancora affrontare restrizioni, con solo il 42% circa della popolazione completamente vaccinata e quasi 10.000 contagi da Covid al giorno. La pandemia di coronavirus ha messo a dura prova l'economia thailandese, che prima della pandemia attirava circa 40 milioni di turisti all'anno. L'anno scorso, gli arrivi di turisti sono diminuiti di oltre l'80%. Tra i Paesi da cui si potrà viaggiare a Bangkok e Phuket, purchè vaccinati, figurano Regno Unito, Cina, Giappone, Stati Uniti e gran parte dell'Europa.
L'Australia riapre i confini dopo 600 giorni
L' Australia ha riaperto oggi i suoi confini dopo quasi 600 giorni di chiusura causa Covid, e all'aeroporto di Sydney molti amici e familiari hanno potuto riabbracciarsi per la prima volta da 19 mesi a questa parte. Il 20 marzo 2020 il continente aveva disposto una delle chiusure delle frontiere più severe al mondo per proteggersi dalla pandemia di Covid-19. Decine di migliaia di australiani che vivono all'estero non sono stati in grado di tornare in patria per oltre un anno e mezzo con pochissime eccezioni, condizionate dall'obbligo di una costosa quarantena di 14 giorni in hotel. Le due più grandi città del paese, Sydney e Melbourne, hanno deciso di allentare quelle misure e di consentire agli australiani completamente vaccinati di viaggiare senza obbligo di quarantena. L'amministratore delegato della Qantas Alan Joyce si è rallegrato della ripresa dei voli, dopo che la compagnia aerea australiana era stata costretta a lasciare a terra per lungo tempo gran parte della sua flotta. «È meraviglioso vedere gli australiani ricongiungersi ai loro cari dopo un periodo così lungo di separazione», ha detto. «È un grande giorno per l'Australia», ha commentato da parte sua il primo ministro Scott Morrison, pubblicando un messaggio su Facebook: «Il Paese - ha scritto - è ora pronto a decollare!». All'alba di oggi all'aeroporto di Sydney i primi passeggeri sbarcati hanno fatto esplodere la loro gioia, con scene struggenti di abbracci, lacrime e commozione.