Coronavirus, Johnson: «Se fossi morto era pronto un Piano B»

Boris Johnson
Boris Johnson
Domenica 3 Maggio 2020, 08:50 - Ultimo agg. 17:35
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«Mi hanno dato una maschera per il viso e ho ricevuto litri e litri di ossigeno. È stato un momento difficile, non lo nego». Il premier britannico Boris Johnson, scampato al coronavirus che l'ha costretto al ricovero in terapia intensiva, ripercorre in un'intervista al Sun i momenti più complicati della sua malattia: «Ero consapevole - dice - che c'erano piani di emergenza in atto. I medici avevano tutti i tipi di accordi su cosa fare se le cose fossero andate male». La piena consapevolezza della sua situazione, spiega, è arrivata quando è stato collegato ai monitor e trasferito in terapia intensiva. «Era difficile credere che in pochi giorni la mia salute si fosse deteriorata a tal punto. Ricordo di essermi sentito frustrato. Non riuscivo a capire perché non stavo migliorando. Ma il momento brutto è arrivato quando le probabilità erano 50-50 se mettermi un tubo nella trachea». Ora, dice Johnson, «sono guidato da un desiderio travolgente di rimettere in piedi il nostro paese, di nuovo in salute, e sono molto fiducioso che ci arriveremo». 

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 Gli Usa registrano altri 1.435 decessi in 24 ore, un aumento in calo rispetto ai giorni scorsi. Il totale dei morti supera così quota 66.300. I casi totali rilevati nel Paese sono 1,13 milioni. Appello all'unità da parte dell'ex presidente Bush. Intanto una quarantina di stati Usa riaprono. E in quelli ancora chiusi scoppiano le proteste.

 Il bilancio delle vittime del coronavirus in Pakistan ha raggiunto quota 440, mentre il numero di infezioni totali nel paese è salito a 19.103. Sono i dati aggiornati del ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono morte altre 23 persone e 989 nuove infezioni sono state registrate nel paese. Le province del Punjab orientale e del Sindh meridionale hanno registrato collettivamente 14.308 casi. Finora, 4.817 persone sono guarite. In totale 203.025 persone sono state testate per il coronavirus in Pakistan.

Le Filippine hanno temporaneamente sospeso tutti i voli passeggeri e commerciali da e verso il paese a partire dalle 8:00 di oggi, per prevenire la diffusione del coronavirus. Lo ha affermato l'autorità aeroportuale del paese, citata dalla Cnn. I voli cargo, le forniture mediche, i servizi di pubblica utilità e i voli di manutenzione rimarranno attivi. Le Filippine hanno avuto finora 8.928 casi confermati di coronavirus e 604 morti, secondo il Dipartimento della Salute del paese. 

La Tunisia registra nelle ultime 24 ore altri 11 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 1009 il totale dei casi confermati nel Paese nordafricano. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che i decessi salgono a 42 e i guariti sono a 323. I pazienti in rianimazione sono 25. La Tunisia allenterà le misure di lockdown a partire da domani.

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