Yemen, missile contro l'ospedale di Save the Children: almeno sette morti, quattro sono bambini

Yemen, missile contro l'ospedale di Save the Children: almeno sette morti, quattro sono bambini
Yemen, missile contro l'ospedale di Save the Children: almeno sette morti, quattro sono bambini
Mercoledì 27 Marzo 2019, 10:18 - Ultimo agg. 20:18
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Almeno sette morti, di cui quattro bambini: è questo il bilancio, non ancora definitivo, di un attacco aereo che ha colpito un ospedale sostenuto da Save the Children nello Yemen. È la stessa ong, in un comunicato, a darne notizia. Ci sono anche otto feriti e due dispersi.

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Secondo quanto riferito dall'organizzazione umanitaria, alle 9.30 di stamane ora locale (le 7.30 ora italiana) un missile ha colpito una stazione di benzina accanto all'entrata dell'ospedale Ritaf, a 100 chilometri dalla città di Saada, nel nord ovest del Paese. L'ospedale era aperto solo da mezz'ora e molti pazienti e il personale stavano ancora arrivando, in attesa di una mattinata intensa, fa sapere Save the Children.

Sembra che il missile sia caduto a meno di 50 metri dall'edificio principale della struttura ospedaliera. L'attacco avviene nel giorno del quarto anniversario dell'inizio dell'escalation del conflitto in Yemen. «Siamo scioccati e atterriti da questo attacco oltraggioso. Bambini innocenti e operatori sanitari hanno perso la vita in quello che sembra essere stato un attacco indiscriminato a un ospedale in un'area densamente popolata. Attacchi come questi sono una violazione delle leggi internazionali», ha dichiarato Helle Thorning-Schmidt, Ceo di Save the Children International, che ha visitato le strutture sanitarie dell'Organizzazione in Yemen lo scorso anno.

Save the Children, che sostiene l'ospedale colpito e i costi del suo staff, chiede l'immediata sospensione delle vendite di armi alle parti in conflitto nello Yemen, dove i bambini continuano a essere uccisi e mutilati indiscriminatamente. L'Organizzazione chiede inoltre che vengano applicate tutte le pressioni diplomatiche a tutte le parti coinvolte nel conflitto per risolverlo attraverso consultazioni e negoziazioni, e per coloro che commettono violazioni del diritto internazionale.

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