Zara, accusa dal Messico: «Copia i disegni degli indigeni per i suoi vestiti»

Zara, accusa dal Messico: «Copia i disegni degli indigeni per i suoi vestiti»
Zara, accusa dal Messico: «Copia i disegni degli indigeni per i suoi vestiti»
Martedì 1 Giugno 2021, 09:31 - Ultimo agg. 2 Giugno, 09:33
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«Zara copia i vestiti delle comunità indigene del Messico». È l'accusa delle autorità locali alla famosa catena spagnola (oltre che agli statunitensi Anthropologie e Patowl), finita nel mirino perché si approprierebbe indebitamente dei disegni messicani per produrre i propri abiti. Per questo il ministero della Cultura ha chiesto di chiarire «su quali basi viene privatizzata una proprietà collettiva» che corrisponde a gruppi etnici fin dall'antichità. La ministra Alejandra Fraustro ha sottolineato che per «un principio di considerazione etica», è necessario attirare l'attenzione locale e globale «su una questione urgente come la tutela dei diritti dei popoli indigeni, che storicamente sono stati resi invisibili».

In due recenti note riportate dai media locali, Fraustro ha accusato Zara, che fa parte della multinazionale spagnola Inditex, di copiare i tradizionali abiti «huipiles» delle città di San Juan Colorado, stato meridionale di Oaxaca, nel disegno del vestito Midi. Anthropologie, a sua volta, è stato accusato di aver copiato elementi distintivi della cultura e dell'identità del popolo Mixe di Santa Mara Tlahuitoltepec, sempre a Oaxaca.

Patowl, a sua volta, è accusato di aver fabbricato magliette copiando gli «abiti tradizionali» del popolo zapoteco della comunità di San Antonino Castillo Velasco, nella stessa provincia.

Fraustro ha chiesto a queste aziende di collaborare con le comunità da cui hanno tratto i disegni senza permesso o pagamento di alcun diritto, evitando di minare «l'identità e l'economia dei popoli» e nel rispetto di un «commercio equo» che tratti in modo equo creatori indigeni, imprenditori e designer. Non è la prima volta in Messico che il governo e le stesse comunità indigene denunciano questo genere di condotte da produttori di marchi di moda di fama mondiale, come nel caso della sarta francese Isabel Marant, che è stata costretta a chiedere scusa all'Esecutivo e a una comunità indigena di Michoacán per appropriazione culturale. L'azienda che realizza i capi della stilista venezuelana-americana Carolina Herrera è stata accusata nel 2019 di appropriarsi di ricami dalla comunità di Tenango. In passato, Inditex è già finita nel mirino delle autorità messicane per i suoi marchi Rapsodia e Mango, accusati di aver sviluppato modelli copiati da disegni tradizionali e dai ricami della cultura indigena del Paese.

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