5G, il Ceo di WindTre: «Alcuni comuni
e le fake news creano ostacoli e ritardi»

Jeffrey Hedberg, ceo di WindTre
Jeffrey Hedberg, ceo di WindTre
Martedì 28 Aprile 2020, 16:38 - Ultimo agg. 17:19
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Jeffrey Hedberg, Ceo di Windtre, sollecita risposte alle richieste del settore Tlc. Ricorda gli ostacoli legati ai processi autorizzativi e ai limiti elettromagnetici. Sul tema 5G, Hedberg vede nella nuova tecnologia una grande opportunità. «Quando saranno disponibili gli smartphone - spiega - saremo in grado di offrire un servizio 5G in tutta Italia. Ma per fornire i servizi 5G evoluti alle imprese, per l’Industry 4.0, l’agrifood, l’health care e altro ancora, bisogna continuare lo sviluppo della rete. Che, peraltro, aiuterebbe ad affrontare l’aumento del traffico che stiamo sperimentando durante l’emergenza Covid. Abbiamo modernizzato la nostra rete e abbiamo fatto un buon lavoro nella sperimentazione a L’Aquila e a Prato. Ma - avverte - ci sono alcuni ostacoli. Innanzitutto le autorizzazioni: centinaia di Comuni hanno detto ‘no’ in vario modo agli impianti 5G. Inoltre, abbiamo limiti elettromagnetici in Italia che sono molto più stringenti rispetto al resto dell’Europa. Senza parlare delle fake news sul legame Covid-5G. Come settore abbiamo investito 6,5 miliardi nelle aste pubbliche per le licenze delle frequenze 5G e ora non siamo nelle condizioni di proseguire lo sviluppo della rete. Occorre il sostegno del governo». 

«Nelle tlc sono stati investiti complessivamente, negli ultimi 10 anni, 77 miliardi, più altri 13 per le frequenze. Bisogna considerare che nel settore gli azionisti, in gran parte internazionali, hanno investito tanto perché credono nell’Italia. Ma ora che è stata modernizzata la rete, sono state acquistate le frequenze e sono state fatte le prime sperimentazioni, c’è il rischio che un’impasse impedisca di raccogliere il ritorno sull’investimento. Windtre e tutta la industry stanno tenendo bene e non è un caso, perché è proprio il frutto degli investimenti ingenti fatti in questi anni. Siamo orgogliosi del ruolo che abbiamo assunto. Questo è il presente. Ma quello a cui penso è il futuro dell’Italia. Occorre agire oggi - conclude Hedberg - per avvantaggiarci sulle prossime sfide».
 
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