«Aggredito da un giovane migrante»: ma era tutto falso. Denunciato 19enne candidato leghista di Valenza

«Aggredito da un giovane migrante»: ma era tutto falso. Denunciato 19enne candidato leghista
«Aggredito da un giovane migrante»: ma era tutto falso. Denunciato 19enne candidato leghista
Mercoledì 16 Settembre 2020, 23:05 - Ultimo agg. 23:11
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Aveva sostenuto di essere stato aggredito da un giovane migrante, ma non era vero niente. Emanuele Rachiele, 19enne in carrozzina candidato per la Lega al Consiglio comunale di Valenza (Alessandria), è stato denunciato per simulazione di reato dopo che la scorsa settimana aveva falsamente accusato un giovane straniero di averlo aggredito: denunciato per lo stesso reato anche un suo conoscente che aveva detto di averlo soccorso.

I due avrebbero agito per acquisire notorietà. «Ho parlato con Lele non appena ne ho avuto notizia. Si è detto consapevole di aver agito in modo improvvido ed è dispiaciuto di avere violato la legge e la fiducia di tutti noi- commenta il candidato sindaco della Lega, Maurizio Oddone - Si è detto immediatamente disposto, qualora venisse eletto in Consiglio, a rassegnare le dimissioni, autosospendendosi con effetto immediato da ogni attività politica».

«Da parte mia c'è piena fiducia nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura - aggiunge l'aspirante primo cittadino del Carroccio -. Resta il fatto che Lele, il cui comportamento non è scusabile in alcun modo, vive una condizione di disagio sicuramente non facile, aggravata ancora di più dal periodo che abbiamo vissuto tutti con il lockdown , e con lui altri ragazzi che a quell'età rappresentano una fascia particolarmente debole e sensibile. Per questo, come genitori e come persone che fanno parte di una comunità, dobbiamo stare loro vicini, soprattutto adesso, per evitare ulteriori aggravamenti del disagio ed episodi spiacevoli». 



COSA ERA SUCCESSO «Con ironia, dico semplicemente chi la fa, l'aspetti. Oggi a me, domani a te»: così il giovane aveva liquidato con poche battute l'aggressione di cui diceva di essere stato vittima. Aveva raccontato che all'uscita del cimitero, dove era andato a far visita alla tomba del nonno, era stato aggredito da un giovane di colore, che aveva cercato di strappargli il marsupio. A mettere in fuga il presunto scippatore un amico, richiamato dalle sue grida.

«Gli atti contro il Movimento si stanno ripetendo. Sono iniziati con i manifesti rovinati prima dell'arrivo di Matteo Salvini in città», aveva commentato poco dopo il candidato Oddone. «Se davvero c'è qualcuno che non ci vuole alle elezioni - conclude - lo dicano subito. Prima di altri atti come quello verso Lele, noi ci ritiriamo...». Poco più di una settimana dopo la rivelazione che era tutto inventato, e il dietrofront dello stesso Oddone.
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