Agricoltura, per il dopo Covid ecco la coalizione sul cibo. Patuanelli: «Accelerare cooperazione»

Agricoltura, per il dopo Covid ecco la coalizione sul cibo. Patuanelli: «Accelerare cooperazione»
Agricoltura, per il dopo Covid ecco la coalizione sul cibo. Patuanelli: «Accelerare cooperazione»
Sabato 18 Settembre 2021, 10:41 - Ultimo agg. 19 Settembre, 11:02
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Una "food coalition" tra soggetti non statali, uno strumento di partenariato per affrontare insieme le sfide agricole e alimentari del post Covid, nato dalla sinergia tra Italia e Fao, con un finanziamento di dieci milioni. È il risultato della seconda giornata di lavori del G20 Agricoltura in corso a Firenze. Ad annunciarlo il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel corso di una dichiarazione congiunta con il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, a margine dei lavori del G20 Agricoltura in corso a Firenze. «Abbiamo rafforzato il nostro partenariato con la Fao» e «lavoreremo per il prossimo biennio alla prima fase sperimentale della 'food coalition', pronti a potenziare ancora questo percorso insieme alla prossima presidenza del G20, l'Indonesia, sempre con questo spirito di collaborazione». Dalla Fao piena adesione: «La Fao vorrebbe continuare a collaborare negli anni, per decenni, nel futuro, con l'Italia - ha confermato Qu Dongyu - per avere una vera trasformazione agroalimentare, e soprattutto per mettere fine alla povertà, alle disuguaglianze, dare maggiore potere agli agricoltori e avere un'agricoltura che sia protettiva dell'ambiente». Con il G20 di Firenze si completa la fase della prima call for proposals aperta nel giugno scorso, ha spiegato Patuanelli, sottolineando la necessità di «accelerare tutte le azioni di cooperazione internazionale per i sistemi alimentari, per renderli più giusti e sostenibili».

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«Siamo convinti che serva oggi più che mai un nuovo spirito di azione cooperativo tra i Paesi». L'Italia lavora quindi per potenziare e allargare gli strumenti del multilateralismo sotto la guida Onu. L'emergenza sanitaria, «ha aggravato la situazione alimentare di milioni di persone». «Adesso attendiamo l'esito del summit finale, previsto tra poco alle Nazioni Unite e insistiamo affinché siano messe in campo delle azioni per raggiungere davvero l'obiettivo fame zero entro il 2030». Il Pianeta non aspetta, ha detto il ministro, che ha ribadito la necessità di avviare «azioni concrete e decise sulla strada della sostenibilità, che ha delle contraddizioni», per cui c'è bisogno di «trovare una sintesi», e «la nuova tecnologia ci consente di superare questa difficoltà».

Tuttavia non basta. Bisogna trasformare i sistemi agroalimentari, per tutti e agire subito, ha aggiunto Qu Dongyu, lanciando un chiaro messaggio: «È assolutamente necessario e urgente», proprio per «aiutare gli agricoltori, per aiutare i consumatori, per proteggere l' ambiente, e avere sistemi sostenibili in agricoltura». Poi dal direttore della Fao un riconoscimento per l'impegno italiano.

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«La presidenza italiana del G20 «è stata veramente una presidenza di grande successo, anche in momenti molto difficili come sapete: infatti il governo italiano, il popolo italiano, e anche la grande leadership del primo ministro Draghi ci hanno dato la soluzione per il multilateralismo, e veramente tutte quelle azioni, tutte quelle iniziative importanti per poter gestire le cose in maniera dinamica e sostenibile». Infine, una mano tesa all'Afghanistan con un «aiuto urgente e umanitario per più di un miliardo» di dollari, ha annunciato il direttore Fao a cui si è unito Patuanelli, sottolineando che l'Italia è tra i primi paesi dell'Occidente a collaborare in Afghanistan dove va sostenuto un piano contro l'emergenza siccità. «Risorse, già stanziate dal Governo verranno impiegate con la Fao per garantire un supporto immediato alle semine sul territorio ed evitare che la prossima stagione del raccolto aggravi ulteriormente le condizioni di vita di milioni di afghani, da sempre dediti all'agricoltura e alla pastorizia. Con l'intenzione anche di rafforzare la presenza di agenzie multilaterali in quel delicato contesto»

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