Appalti, schiaffo all'Anac: ridimensionati i poteri di Cantone

Appalti, schiaffo all'Anac: ridimensionati i poteri di Cantone
Giovedì 20 Aprile 2017, 17:01 - Ultimo agg. 20:24
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«Con un colpo di spugna l'Anac ha perso i suoi poteri». Lo scrive la deputata M5s Roberta Lombardi che riporta la notizia lanciata dall'Huffington Post relativa alla cancellazione del comma 2 del nuovo codice degli appalti da parte del governo.

Dopo gli scandali di Expo e Mafia Capitale, lo scorso anno fu infatti approvato il nuovo codice degli appalti, una legge delega che dava un importante ruolo di intervento all'Anac di Raffaele Cantone. In particolare, il passaggio del nuovo codice è il comma 2 dell'articolo 211 che lo scorso consiglio dei ministri ha deciso di abrogare.

In poche parole sono stati ridimensionati i poteri di intervento dell'Anticorruzione che consentivano di intervenire in casi di gravi irregolarità senza aspettare l'azione di un giudice.


«Il comma 2 è abrogato. Molte volte i cittadini mi chiedono dove inizia la corruzione. Ecco, inizia da lì: da una semplice ed innocua frase come quella messa sopra tra virgolette» scrive la deputata su Fb che ricorda: «Un anno fa, dopo gli scandali di Expo e Mafia Capitale, veniva approvato il nuovo codice degli appalti, una legge delega che dava un importante ruolo all'Anac di Raffaele Cantone. Di intervento e prevenzione. Il passaggio del nuovo codice che attribuiva più poteri è proprio il comma 2 dell'articolo 211». Ma, «un anno dopo la legge deve fare un tagliando, ovvero in gergo politico e tecnico, si vede cosa funziona e cosa no e si aggiustano le varie parti. Una mano, a questo punto furba e criminale, cambia il testo della legge e scrive:
«il comma 2 è abrogato». Con un colpo di spugna l'Anac ha perso i suoi poteri. La legge è passata per il Consiglio dei Ministri che o non ha capito nulla e quindi firma segna leggere le carte oppure è complice, e infine la legge è stata firmata dal Presidente della Repubblica. Chi ha materialmente scritto quella riga di legge è sconosciuto al momento». Ma, si chiede la deputata, «rimane la domanda: chi vuole depotenziare l'Anac? Che poi significa: chi vuole proteggere la corruzione in Italia a discapito dei cittadini onesti? Nel frattempo crollano ponti e cavalcavia. E tra le macerie quelle più evidenti sono quelle della dignità della politica».

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