«Non è mai accaduto che un ministro si sia intromesso nelle decisioni della magistratura»: lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nell'informativa alla Camera sul caso di Artem Uss, l'uomo di affari russo evaso dagli arresti domiciliari in provincia di Milano prima della sua estradizione negli Stati Uniti. Ed è «stravagante», ha commentato Nordio, che il ministero avrebbe potuto impugnare la decisione della magistratura. Con riferimento all'azione disciplinare nei confronti dei magistrati di Milano, «nessuno può permettersi di imputare al ministro interferenza quando esercita le sue prerogative per verificare la conformità del comportamento dai magistrati ai doveri di diligenza», ha detto Nordio.
Nordio: «Eresia dire che ministero aveva competenza sui domiciliari a Uss»
«Non vi è alcuna disposizione normativa che attribuisce al ministro il potere di sostituire una misura» cautelare «con un'altra».
Il ministro ha chiarito: «Si è attribuita a questo ministero una sorta di critica al braccialetto elettronico come mezzo alternativo alla detenzione, affermazione del tutto contraria al nostro pensiero, espresso più volte, che la carcerazione preventiva debba essere l'eccezione delle eccezioni e deve essere limitata ai gravi casi». E ha aggiunto: «Questo ministro ha pienamente rispettato i dettami di legge esercitando il proprio potere di iniziativa con una nota attraverso cui comunicava alla Corte di Milano la propria volontà di richiedere il mantenimento della custodia cautelare in carcere nei confronti di Uss per assicurare la consegna di costui alle autorità statunitensi».
«Americani esterrefatti dai domiciliari»
Il Guardasigilli ha affermaro che gli americani si sono dimostrati «esterrefatti» dalla concessione degli arresti domiciliari al cittadino russo Artem Uss, a seguito della decisione presa dalla Corte di Appello di Milano lo scorso 22 novembre, nonostante le tante note di allarme inviate dall'amministrazione statunitense sulla "caratura" di Uss e delle sue relazioni internazionali che lo connotavano ad alto rischio di fuga.
«Uss messo ai domiciliari con 5 righe»
Artem Uss «è stato messo ai domiciliari con un provvedimento di 5 righe» solo perchè aveva «una moglie e una casa» a fronte del provvedimento di 4 pagine «documentatissimo» e «ampiamente motivato» con il quale la Procura della Corte di Appello di Milano si era opposta alla richiesta dei domiciliari facendo presente che Uss aveva «conti bancari in tutto il mondo» e «appoggi internazionali» che lo mettevano ad alto rischio di fuga.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout