Pd, Zingaretti: primarie aperte a tutti, cambiamo il partito. Martina in campo, Renzi non c'è all'assembea

Martina e Zingaretti all'assemblea Pd, Renzi grande assente
Martina e Zingaretti all'assemblea Pd, Renzi grande assente
Sabato 17 Novembre 2018, 11:30 - Ultimo agg. 18 Novembre, 09:14
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L'Assemblea nazionale del Pd, riunita oggi all'hotel Ergie a Roma, ha determinato il proprio scioglimento, aprendo così il percorso congressuale. Lo ha annunciato il presidente Matteo Orfini che ha chiuso i lavori. Ora si riunirà la Direzione del partito che nominerà la Commissione chiamata a redigere il regolamento del congresso stesso che dovrà essere approvato da una successiva Direzione nella quale verrà stabilita la data delle primarie. Assente l'ex segretario Matteo Renzi. Anche Maurizio Martina verso la candidatura alle primarie.

Via il contributo di 1-2 euro richiesto ai gazebo ai votanti del Pd, come segnale di massimo coinvolgimento degli italiani alla nuova fase che il Pd vuole aprire. È l'appello lanciato da Nicola Zingaretti, a margine dell'Assemblea nazionale del Pd. «Si apre una fase di discussione congressuale - ha detto Zingaretti - che non può che far bene a questo partito ma anche all'Italia. Bisogna cambiare, io l'ho sempre detto, anche perché sta avvenendo qualcosa di importante in Italia. Credo che la cosa più significativa su questo governo l'abbiano detto ieri gli studenti con gli striscioni "non è questo il cambiamento". Era anche nella piazza di Torino, nella piazza contro la legge Pilon, era nella Perugia Assisi, era nelle cento proteste di chi ha capito che questo è un governo che sta governando ma non è la soluzione ai problemi degli italiani».

«Ora occorre una forza - ha detto ancora Zingaretti - che si rimetta in discussione che torna protagonista cambiando e io farò di tutto per aprire una fase politica diversa, perché una fase si è conclusa, e per tornare in sintonia con l'Italia che vuole sperare occorre costruire una nuova speranza per questo Paese. E lo può fare un Pd diverso, aperto, alleato delle forze migliori della società che con umiltà diventa anche colui che ricostruisce e rigenera una campo nuovo e diverso. Non si deve tornare indietro verso formule che hanno fallito ma non si può nemmeno stare fermi, occorre una nuova strada che chiami la parte migliore dell'Italia a collaborare, a combattere per un nuovo modello di sviluppo
».

«Penso che ce la possiamo fare - ha detto ancora il governatore del Lazio - la strada è lunga ma mi auguro che le regole che ci diamo per il congresso mirino alla massima partecipazione delle persone al nostro congresso. Faccio un appello a tutti gli italiani che vogliono il cambiamento, segnatevi nell'agenda la data delle primarie e venite votare. Mi permetto di suggerire a chi fa le regole di far partecipare tutti: chi verrà ai gazebo dovrà sottoscrivere e dare un contributo perché è un elemento di civiltà, ma eliminiamo quell'euro, due euro, perché per votare non bisogna pagare, bisogna chiedere una sottoscrizione. Se lanciassimo questo messaggio agli italiani che vogliono cambiare, ricominciamo e insieme voltiamo pagina credo che avremo una straordinaria risposta dagli italiani stanchi di quello che sta accadendo, ma anche da chi si sente tradito», ha concluso il governatore del Lazio. 

È sempre più reale la possibilità di una candidatura al congresso del segretario uscente Martina. A quanto apprende l'Ansa da fonti Dem presenti all'Assemblea, Martina potrebbe confermare la sua disponibilità nei prossimi giorni. Il progetto a cui lavora Martina, riferiscono le fonti, sarebbe giocato in chiave generazionale con la presenza di giovani e amministratori locali dei territori. L'idea dovrebbe raccogliere il sostegno anche di diverse personalità del Pd, al di là delle aree formatesi nello scorso congresso, ed evitare la polarizzazione sino a qui emersa con le candidature di Zingaretti e Marco Minniti,
 altro possibile candidato alle primarie, spinto dai renziani in ticket con Teresa Bellanova, ex viceministro dello Sviluppo e senatrice. L'obiettivo di Minniti è quello di sfidare Zingaretti, appoggiato da Areadem di Dario Franceschini e Piero Fassino e cautamente sponsorizzato da Paolo Gentiloni.

Ancora incerta la data delle primarie. Negli ultimi giorni sono aumentate le voci per accelerare l'iter: incombono le elezioni europee a maggio, ma prima le regionali in Abruzzo, Basilicata e Sardegna. Con l'incognita di una eventuale crisi di governo. La principale forza di opposizione, al 18% nei sondaggi, non può restare oltre acefala, dicono in tanti. Al momento i candidati sono cinque: oltre a Zingaretti, Francesco Boccia, Matteo Richetti, Cesare Damiano e Dario Corallo. 

Potrebbe essere il candidato terzo tra i poli renziano-antirenziano di Minniti-Zingaretti.

Renzi aveva presentato il libro dell'ex ministro, dicendo che «non gli mancano autonomia e indipendenza» e assicurando:«non passerò i prossimi tre mesi a dire come sconfiggere Zingaretti, perché il mio obiettivo è sconfiggere Salvini, Di Maio e Toninelli».

 

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