Stop a benzina e diesel, cosa fare ora? Dagli incentivi alla ricarica: guida alle auto elettriche

Prezzi per chilometro simili, ma il pieno “verde” in futuro rischia di essere più caro

Stop a benzina e diesel, cosa fare ora? Dagli incentivi alla ricarica: guida alle auto elettriche
Stop a benzina e diesel, cosa fare ora? Dagli incentivi alla ricarica: guida alle auto elettriche
di Andrea Bassi e Francesco Bisozzi
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 00:02 - Ultimo agg. 20 Marzo, 11:50
4 Minuti di Lettura

La svolta è arrivata. Dal 2035, tra soli dodici anni, non sarà più possibile immatricolare auto a benzina e diesel. Il tempo che manca all’appuntamento con la svolta green sembra molto, ma in realtà nel ciclo di vita di un’automobile è abbastanza breve. Dunque già da oggi i consumatori dovranno iniziare a fare i conti con la nuova direttiva nel caso in cui avessero la necessità di cambiare auto o di cedere quella di cui dispongono.

Che fare della vecchia auto a benzina o diesel?

Chi ha una macchina a diesel o a benzina potrà continuare ad usarla.

Anzi. Fino al 31 dicembre del 2034, ossia fino ad al giorno prima dell’entrata in vigore delle nuove regole della Commissione europea, potrà persino comprarne una nuova. Ma la domanda è un’altra: converrà farlo? Lo stop alle immatricolazioni delle auto a combustione dal 2035 avrà sicuramente un impatto sul prezzo dell’usato di questa categoria. Detto in altre parole le auto a diesel e benzina sono probabilmente destinate a svalutarsi perché il loro mercato, man mano che passano gli anni sarà sempre più ristretto. È un aspetto sicuramente da tenere in considerazione. 

Quante auto green si vendono in Italia?

Siamo l’unico Paese in Europa che nel 2022 ha fatto registrare una contrazione delle vendite di auto elettriche, pari allo 0,9%, secondo i dati diffusi da Jato Dynamics. Per intenderci, lo scorso anno in Europa sono state immatricolate 1,56 milioni di auto elettriche, il 29% in più rispetto ai numeri registrati nel 2022. I veicoli elettrici a batteria (bev) rappresentano il 60% del totale delle vendite assieme ai veicoli elettrici ibridi plug-in (phev). La Norvegia è la locomotiva dell’auto elettrica in Europa. Da noi invece nel mese di gennaio le immatricolazioni di auto elettriche si sono fermate a 3.342 unità, il 2,6% del mercato. 

Quanto costa ricaricare l'auto elettrica?

In Italia il 78 per cento dei consumatori vorrebbe abbandonare le motorizzazioni a benzina e diesel. È quanto emerge dal Global automotive consumer study 2023, ricerca targata Deloitte. Per passare alla mobilità sostenibile servono però almeno 20mila euro. A frenare le vendite di auto elettriche nel nostro Paese ha contribuito negli ultimi mesi anche il costo delle ricariche, che da quando è scoppiata la guerra, per effetto del caro energia, è diventato molto meno competitivo. I costi di ricarica delle auto elettriche sono variabili a seconda che si tratti di colonnine (a corrente continua o alternata) o ricariche domestiche. I prezzi poi oscillano da operatore a operatore: si va dai 40 ai 79 centesimi a Kwh. Il piendo di una 500 elettrica con batteria da 42 Kwh costa, insomma, fino a 33 euro. Con questo prezzo il costo per chilometro percorso è di 10 centesimi. Più o meno lo stesso di una 500 a diesel. 


 

Ci sono incentivi per l'acquisto di auto green?

Sì. Il governo ha confermato anche per il 2023 gli incentivi per l’acquisto di autovetture, sia endotermiche che elettriche. I primi però, sono andati quasi subito esauriti. Per le auto con emissioni tra 21 e 60 g/km C02 è previsto un contributo di 2 mila euro senza la rottamazione dell’auto e di 4 mila euro in caso di rottamazione. Risultano impegnati 16 milioni di euro su un totale di fondi stanziati pari a 235 milioni. Nella fascia più virtuosa 0-20 g/km C02, appannaggio di veicoli ad alimentazione 100% elettrica, l’incentivo è di 3 mila euro nel caso in cui non si abbia una vecchia auto da rottamare, e di 5 mila nel caso in cui si disponga di un vecchio veicolo da mandare allo scasso. In questo caso sono ancora disponibili 173 milioni di euro (totale stanziato 190 milioni).
 

Le tariffe elettriche per la ricarica saliranno?

Probabilmente sì, perché lo Stato dovrà recuperare il gettito perso sulla accise della benzina e del diesel. Si tratta di un capitolo delicato. In Italia le accise portano nelle casse dello Stato circa 25 miliardi di euro l’anno. Detto altrimenti, un passaggio di massa all’auto elettrica rischia di tradursi in un’autentica stangata per le finanze pubbliche. Ma non solo. Le auto elettriche godono dell’esenzione dal pagamento del bollo per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione, quindi anche le Regioni vanno in questo modo incontro a una perdita.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA