Autonomia differenziata, stop dei sindacati: «Così si divide il Paese»

«Il governo cambi le politiche o noi useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione», attacca il leader della Cgil Landini

Cgil, Cisl e Uil in piazza a Napoli contro il governo
Cgil, Cisl e Uil in piazza a Napoli contro il governo
di Adolfo Pappalardo
Domenica 21 Maggio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 22 Maggio, 07:20
5 Minuti di Lettura

Il colpo d'occhio è imponente: oltre 50 mila persone in piazza. Più delle 30mila a Bologna e delle 40mila a Milano, nelle identiche manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl e Uil contro le politiche del lavoro del governo. Riforma del fisco che non pesi solo sui lavoratori e nuove politiche del lavoro anche se all'ombra del Vesuvio i tre leader nazionali si scagliano, con toni simili, contro il progetto di Autonomia differenziata. È la declinazione della protesta napoletana che diventa la piazza di tutto il Mezzogiorno. Non a caso, infatti, gli iscritti alle confederazioni arrivano da tutto il Sud. Con numeri enormi: trecento bus conteggiati dalla Questura, oltre a un aereo dalla Sicilia, senza contare i mezzi privati. E c'è chi promette altre manifestazioni se il governo non farà marcia indietro. Vedi, quindi, sciopero generale. «Il governo cambi le politiche o noi useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione», attacca il leader della Cgil Maurizio Landini. Così pure il collega della Cisl Luigi Sbarra: «Al centro della nostra mobilitazione abbiamo messo l'intento di riannodare i fili del dialogo e del confronto con l'esecutivo, però se le risposte non arrivano non staremo con le mani in mano». È qui alla rotonda Diaz che finisce il corteo e si registrano gli interventi dei segretari nazionali, intervallati dalla testimonianza di due iscritti per categoria. E giù tutto il gruppo democrat che ha aderito alla piattaforma dei sindacati.

Ovviamente le differenze tra i tre sindacati rimangono se la Cgil sfila da sola sul lungomare, con in testa al corteo lo stesso Landini, mentre Cisl e Uil si danno appuntamento al palco.

L'unica differenza perché il timbro rimane praticamente lo stesso per tutta la mattinata su cui incombe una pioggia odiosa. La stessa che ha innescato la tragedia in Emilia ricordata con un minuto di silenzio. 

 

«Siamo qui a Napoli proprio per dire che è il momento di unire il Paese, non di dividerlo. L'autonomia differenziata è la strada sbagliata, bisogna che si fermino. C'è bisogno di fare investimenti e di creare sistema in questo Paese, a partire dalla sanità pubblica. A partire da il riassetto del territorio, a partire da politiche industriali che creino lavoro e che creino sviluppo per queste ragioni siamo qui e non abbiamo intenzione di fermarci oggi, se non ci sono risposte», tuona il numero uno della Cgil, il primo a parlare dal palco. «Questo Paese ha grandi diseguaglianze territoriali: chiediamo al governo di intervenire su queste diseguaglianze. I cittadini hanno tutti il diritto di avere la sanità, l'istruzione, il lavoro, allo stesso modo in Campania, Calabria, Puglia, Lombardia e Veneto. Questa è l'emergenza, poi possiamo parlare dell'Autonomia differenziata», dice il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che tra l'altro fa notare come «non riusciamo a capire neanche da dove vengono i soldi, perché nel decreto non li abbiamo visti». «Non accetteremo mai riforme che indeboliscono l'unità e la coesione nazionale. Non è Autonomia, ma egoismo, se lascia indietro i più deboli e mortifica i diritti di cittadinanza, se non prevede un fondo nazionale di solidarietà e non affronta il problema dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e assistenziali. Noi - aggiunge Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl - restiamo affezionati a una nostra idea di paese. Non è un progetto di coesione se non è costruito insieme alle forze in Parlamento, alle Regioni, ai Comuni e alle parti sociali». E così i segretari napoletani. «Da Napoli segnale forte al governo», nota Nicola Ricci, numero uno della Cgil; «Non si può governare un paese non tenendo conto delle esigenze dei lavoratori. E questa piazza dice che solo uniti si può fare meglio», aggiungono i numeri uno campani di Cisl e Uil, Doriana Bonavita e Gianni Sgmabati.

Video

Ma la manifestazione sindacale di ieri segna anche la presenza del Pd alla manifestazione. Per primi arrivano i parlamentari dem Marco Sarracino, Arturo Scotto e il collega verde Francesco Borrelli con Sandro Ruotolo della segreteria nazionale Pd, poi Piero De Luca con il senatore Antonio Misiani nominato un paio di mesi fa commissario in Campania. Ma ieri è una giornata tutta dedicata alla manifestazione e non c'entrano gli attriti interni del partito della Schlein. L'unico tema rimane la piattaforma sindacale sul lavoro messa nera su bianco dai sindacati. «È il momento in cui dobbiamo rimettere il lavoro al centro del futuro del Paese, un lavoro che deve essere equo, stabile, ben pagato, che dia prospettive ai giovani. Dobbiamo - aggiunge il sindaco Gaetano Manfredi nel retropalco con i cronisti - ripartire dal lavoro perché il Sud è in una fase in cui può veramente svoltare con gli investimenti che sono in campo e con un nuovo protagonismo delle imprese per costruire un futuro diverso per il Mezzogiorno e per l'Italia». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA