Ballottaggi, il trionfo del centrosinistra: ma quasi il 60% ha disertato le urne

Ballottaggi, il trionfo del centrosinistra: ma quasi il 60% ha disertato le urne
di Lorenzo Calò
Lunedì 18 Ottobre 2021, 23:02 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 15:45
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Il giorno che vede il record negativo assoluto per partecipazione al voto (con l’affluenza che si ferma al 43,9%) assegna al centrosinistra una altrettanto storica vittoria, schiacciante nelle principali città, cui fa da contraltare la debacle - per altro attesa - del centrodestra che fa ancora più male soprattutto perché l’elevata astensione dimostra come una buona fetta del popolo conservatore o moderato sia rimasta a casa disertando i seggi. La partita dei ballottaggi nelle tre grandi città capoluogo si chiude 2-1 per il centrosinistra che però trionfa con un inesorabile 5-1 in questo turno amministrativo conquistando Napoli, Milano e Bologna al primo turno e ieri Roma e Torino. Al centrodestra la «consolazione» di aver conservato Trieste (dopo aver mantenuto al primo turno Novara, Grosseto e Pordenone). Ma, a conti fatti, il centrosinistra vince i ballottaggi anche a Latina, Savona, Varese, Isernia e Caserta. Non era mai successo, dal 1993, che tutte le principali città capoluogo di Regione fossero amministrate dal centrosinistra. 

Roberto Gualtieri è il nuovo sindaco della Capitale. L’ex ministro dell’Economia ha sconfitto al ballottaggio Enrico Michetti, candidato del centrodestra, con uno scarto andato ben oltre le previsioni della vigilia. Gualtieri s’impone con il 60,15% contro il 39,85 di Michetti che pure aveva chiuso in vantaggio il primo turno quindici giorni fa. A pesare in maniera determinante sul successo dell’ex ministro anche l’appoggio di Carlo Calenda (la sua lista è stata la più votata) arrivato terzo nella corsa a sindaco e di parte del M5s nonostante il sindaco uscente Virginia Raggi fosse rimasta ufficialmente «neutrale» rispetto alla competizione.

E il centrosinistra si è aggiudicato anche 14 Municipi della Capitale su 15, con il M5S che, dopo l’ondata gialla di cinque anni fa, sparisce completamente dal panorama amministrativo cittadino. Al termine dello scrutinio Gualtieri ha ottenuto 565.352 preferenze contro le 374.577 di Michetti. 

A Torino il match finisce come si era chiusa la sfida del primo turno, e cioè, con il candidato del centrosinistra avanti su quello del centrodestra. Con 168.997 preferenze pari al 59,2% Stefano Lo Russo è il nuovo sindaco del capoluogo piemontese. Sconfitto il candidato del centrodestra, Paolo Damilano, che ha totalizzato 116.322 voti (40,8%) nonostante fosse accreditato in campagna elettorale di ampie chance di successo.

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Solo il capoluogo del Friuli, Trieste, salva la faccia al centrodestra grazie al sindaco uscente, Roberto Dipiazza, esponente di Forza Italia (il partito di Berlusconi ha subito rivendicato il successo, così come fece, due settimane fa, per la vittoria di un altro azzurro, Roberto Occhiuto eletto presidente della Regione Calabria), che con il 51,3% ha avuto ragione dell’avversario di centrosinistra Francesco Russo, fermatosi al 48,7%. 


Significativo anche il risultato di Varese, dove si conferma Davide Garimberti (centrosinistra) che nel 2016 era riuscito a interrompere la lunga serie di giunte a trazione leghista, al governo dal 1993, succedendo all’attuale governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Situazione analoga a Latina, città storicamente orientata a destra, dove Damiano Coletta ottiene il suo secondo mandato cinque anni dopo aver “espugnato” il capoluogo pontino. Per Coletta però sarà difficile governare visto che la maggioranza in Consiglio comunale è di centrodestra dal momento che al primo turno il candidato della coalizione Vincenzo Zaccheo, aveva mancato l’elezione per pochi voti. Dunque classico caso di «anatra zoppa». Cambio di maggioranza, invece, a Savona: il candidato del centrosinistra Marco Russo è diventato sindaco con il 62,25 per cento dei voti, battendo Angelo Schirru e strappando il Comune ligure al centrodestra. A Cosenza le urne hanno premiato Franz Caruso, eletto con il 57,59 per cento dei consensi ai danni del suo omonimo esponente del centrodestra, a Isernia Pietro Castrataro, che ha vinto con il 59,4 per cento, superando Gabriele Melogli.

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Riesce il bis a Caserta al candidato di centrosinistra Carlo Marino, leader regionale dell’Anci, esponente del Pd (con un passato prima in Forza Italia e poi con Renzi): Marino ottiene la riconferma alla guida della città con 15.196 voti (53,65%) contro i 13.129 voti raccolti dallo sfidante Gianpiero Zinzi, esponente del centrodestra e consigliere regionale della Lega che si è fermato al 46,35%. Centrosinistra e Pd invece sconfitti a Benevento dove a vincere per il bis è stata la coalizione civica guidata dal sindaco uscente Clemente Mastella che, pur prendendo oltre 2mila voti in meno rispetto al primo turno, con 15.474 preferenze (pari al 52,68%) mantiene la guida di Palazzo Mosti e batte l’avversario Luigi Diego Perifano (47,32%) al quale non è stato sufficiente incrementare i voti rispetto a quindici giorni fa. Nel capoluogo sannita il Pd si è spaccato con una consistente parte dei Dem, vicina al governatore della Campania Vincenzo De Luca, che contrariamente alla linea ufficiale del partito, ha appoggiato Mastella. 

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