Berlusconi: «Torno per salvare l'Italia. Salvini sgradevole, M5S anti-libertà»

Berlusconi: «Salvini deve solo rinsavire un po'. I 5 Stelle nemici della libertà»
Berlusconi: «Salvini deve solo rinsavire un po'. I 5 Stelle nemici della libertà»
di Mario Ajello
Domenica 23 Settembre 2018, 10:57 - Ultimo agg. 17:58
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Forse il discorso più breve della sua storia. Silvio Berlusconi parla appena 49 minuti. "Ho l'età che ho", scherza, ma neanche tanto. Ma a Fiuggi, pur nella brevità oratoria, il Cavaliere finalmente ricomparso in pubblico detta la linea della nuova Forza Italia: "Siamo l'unico argine ai 5 stelle. Venticinque anni fa siamo scesi in campo per salvare l'Italia dal comunismo e ci siamo riusciti. 
 



Ora torniamo in campo per salvare l'Italia dalla nuova forma di comunismo, quella dei grillini che vogliono abbattere le libertà e la democrazia rappresentativa". Boato alla kermesse organizzata da Antonio Tajani a Fiuggi. Ecco: "Saremo ancora noi a salvare il Paese. E io sarò ancora in campo alle prossime elezioni per questa missione". Ninnsoecofocs, Berlusconi, mese correrà alle europee della prossima primavera o alle politiche, quando saranno. Ma il "non durano 5 anni", riferito al governo Salvini-Di Maio, è il mantra che qui a Fiuggi ripetono tutti. Gli attacchi di Berlusconi a Luigi Di Maio sono continui: "Tratta il ministro dell'economia come fosse un bancomat da cui prendere i denari di cui hanno bisogno per finanziare le sue promesse elettorali".

E via così: "M5S dilettanti, giustizialisti, pauperisti, anti-italiani, pieni di invidia sociale, statalisti e nazionalizzatori, nemici delle imprese". Ma le frasi su Salvini sono state le più applaudite: "Il vertice del centrodestra ha confermato che la coalizione è definitiva per tutti e tre i partiti e il futuro sarà del centrodestra unito. Poi Salvini ha uscite non gradevoli e non accettabili da parte nostra. E forse lo fa con la scusa di non far scoppiare un diverbio con gli alleati del M5s, quel diverbio che noi vogliamo che scoppi". Poi Berlusconi lancia il "Manifesto per la libertà", la nuova carta di Forza Italia. Che vuole rinnovarsi e lo fa così: "Congressi, congressi, congressi". A partire da quelli "comunali e poi provinciali", dice Berlusconi. A cui potranno partecipare tutti: "Anche chi non è iscritto al nostro partito potrà diventare dirigente di Forza Italia. Partito aperto: così saremo. Aperto all'altra Italia, a tutti i moderati che possono tornare a votarci". Il mood in platea, nelle prime file dei big e nelle ultime dei peones e dei militanti è questo: "Chi si fa agnello viene sbranato dal lupo". Un sorta di nuovo slogan di Forza Italia. L'ammirazione per Salvini, esiste ma è superata dalla voglia di non essere schiacciati dalla Ruspa lumbard. Ammirazione, molto critica, deriva se non altro dal dinamismo giovanile del capo leghista, dalla sua capacità e di essere ovunque e di straparlare ("Pure troppo e spesso sgangheratamente", dicono qui a Fiuggi).

Però, per esistere bisogna resistere. E allora, Berlusconi arrivato ieri sera al Grand Hotel Palazzo delle Terme viene sommerso prima e dopo il suo discorso da un'ondata di orgoglio azzurro, di spirito di partito che non vuole farsi fagocitare da Salvini, di volontà di riprendere un protagonismo oscurato dall'iper-attivismo della neopolitica versione Carroccio e M5S. La linea troppo ondivaga nei confronti del governo gialloverde preoccupa i big berlusconiani. Ma il Cavaliere rassicura tutti anche riservatamente: "Il tempo ci darà ragione. Dobbiamo solo aspettare e non rompere con Salvini, per carità. Il ragazzo è bravo e intelligente, deve solo rinsavire un po'". Berlusconi modello Fiuggi eccolo qua, insomma. Contento di aver chiuso l'accordo sulle regionali e pronto a giocare da regista per l'intesa tra sovranisti e Ppe modello Orban dopo le elezioni europee. A chi gli ripete le parole di Salvini ("Il governo durerà 5 anni"), Berlusconi non fa rispondere qui a Fiuggi con il sorriso di chi ha molta esperienza: "Non ci credo neanche se lo vedo, con quei mattacchioni dei grillini si può avere al massimo, anche se io non capisco proprio come si possa fare, un fuggevole flirt di quelli che non portano a nulla". E Tajani: "Comunque, noi non vogliamo piegare la testa". Che è la sintesi di quello che dal palco ha detto Berlusconi. E in prima fila, tra Tajani e Brunetta, Francesca Pascale ha più volte gridato al fidanzato: "Bravo presidente!". 

Non manca una stoccata a Casalino: 
«In una democrazia il signor Casalino starebbe fuori, con la valigia in mano.
Deficit? Un disastro alzarlo».

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