Berlusconi, intervista al Mattino:
«Con i grillini niente lavoro al Sud»

Berlusconi, intervista al Mattino: «Con i grillini niente lavoro al Sud»
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 1 Agosto 2018, 12:06 - Ultimo agg. 2 Agosto, 12:35
5 Minuti di Lettura

Sul futuro di ciò che sarà l'ormai ex coalizione di centrodestra non si sbilancia, ma il giudizio sul governo Salvini-Di Maio non è dei migliori. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, lo chiarisce sin dai temi più imminenti. A partire dal voto previsto oggi quando la Commissione di Vigilanza Rai dovrà esprimersi sulla presidenza di Marcello Foa decisa dal Cda di Viale Mazzini.

Presidente, almeno sulle nomine Rai si aspettava una sponda da parte di Salvini? Voterete contro la presidenza a Marcello Foa?
«Non mi aspettavo una sponda: mi aspettavo un comportamento normale nei rapporti fra alleati, o se preferisce un corretto rapporto maggioranza-opposizione. Il servizio pubblico non appartiene alla maggioranza o al governo, appartiene a tutti. Proprio per questo, quando governavamo noi, alla presidenza della Rai sono andati giornalisti molto vicini alla sinistra, come Claudio Petruccioli e Lucia Annunziata. Mi dispiace, ma non possiamo accettare questa forzatura».

C'è il nodo Ilva e poi la prosecuzione dei lavori di Tav e Tap su cui il governo ancora non ha deciso cosa fare. Fa bene Salvini ad accettare lo stop di queste opere?
«Sono molto preoccupato per l'egemonia dei grillini sulla politica economica. Così si rischia di far chiudere l'Ilva, perdendo decine di migliaia di posti di lavoro nel Sud, di rinunciare alla Tap, mettendo a rischio la sicurezza energetica del Paese, di non realizzare l'Alta velocità ferroviaria, aggravando l'isolamento dell'Italia rispetto alle grandi reti commerciali europee. Una forza politica di centro-destra non può avallare politiche contro l'impresa e il lavoro. Mi auguro che Salvini se ne renda presto conto».

I dati diffusi dall'Istat hanno certificato ieri un aumento della disoccupazione. Sul lavoro erano più capaci i governi del Pd?
«È sbagliato porre la questione in questi termini: criticare severamente le politiche di questo governo non significa affatto rimpiangere quelle fallimentari dei governi del Pd. L'ultimo governo che mantenne il livello di disoccupazione in Italia sotto la media europea fu anche l'ultimo governo scelto dagli italiani, il nostro. Da allora, soprattutto al Sud, il dramma disoccupazione si è aggravato sotto i governi della sinistra, e si sta aggravando ancora grazie alle politiche dei Cinque Stelle. Il cosiddetto decreto Dignità, pervicacemente voluto da Di Maio, farà perdere ancora altri posti di lavoro».

 
Il premier Conte è stato in visita a Washington dal presidente Trump. L'Italia sembra essere tornata ad avere un ruolo centrale nei rapporti tra Usa e Russia come forse non si intravedeva dai tempi di Pratica di Mare, non trova?
«Sarei il primo ad augurarmelo, da molto tempo ripeto la necessità di tornare allo spirito di Pratica di Mare nelle relazioni internazionali, ma per il momento mi sembra molto prematuro il paragone con quello che fece il mio governo per portare a uno storico accordo Stati Uniti, Russia, Europa. Per ora abbiamo visto solo - da parte del presidente Trump - un atto di cortesia personale nei confronti del premier italiano, accompagnato però dalla richiesta di attenersi ad alcuni indirizzi della politica americana. Conte ha riscosso simpatia, ma non bisogna confondere la simpatia con l'autorevolezza. Nella sostanza non è cambiato nulla».

È molto critico, ritiene allora che Salvini durerà poco al governo con i 5 Stelle?
«Mi auguro che Salvini si accorgerà presto del fatto che le confuse politiche di sinistra dei Cinque Stelle sono il contrario di quello che si attendevano gli elettori del centro-destra. Gli elettori se ne stanno già accorgendo».

È tornato a parlare dopo mesi di silenzio. Al Sud Forza Italia ha raggiunto picchi superiori al 20% anche alle ultime elezioni. Non teme che questa sua assenza possa far dragare voti alla Lega in un bacino elettorale storicamente inedito per il partito di Salvini?
«Veda, i politici di professione, come Salvini e Di Maio, o prima di loro Renzi, pensano che il loro compito sia prima di tutto quello di parlare, ogni giorno, su ogni argomento, riempiendo le televisioni, i giornali e la rete di dichiarazioni, di battute, di polemiche. Io sono un imprenditore che ha scelto la politica per senso di responsabilità e continuo a ragionare in un altro modo: si parla quando c'è qualcosa di serio, di utile, di importante da dire. Al Sud, alla città di Napoli alla quale sono anche affettivamente legatissimo, voglio dire una cosa sola: nell'agenda del governo Conte il Mezzogiorno è scomparso, come era scomparso all'epoca dei governi del Pd. Il reddito di cittadinanza rimane una costosa illusione, la realtà sono i posti di lavoro dell'Ilva che rischiano di scomparire».

L'addio dell'onorevole Mussolini, persona legata a lei anche da rapporti da affetto, cosa le lascia umanamente? Teme sia solo la prima a volare verso altri lidi?
«Alessandra è una persona istintiva e generosa: sul piano personale non posso non volerle bene. Sul piano politico però la sua scelta non è comprensibile, è del tutto isolata e in contrasto con la sua e la nostra storia».

Com'è lo stato di salute di Fi? Ogni giorno si legge di fibrillazioni.
«Molto migliore di come viene dipinto dai nostri avversari. La settimana scorsa abbiamo riunito centinaia di eletti a tutti i livelli e ho trovato una partecipazione, un entusiasmo, una voglia di impegnarsi che mi hanno molto confortato. Abbiamo dato il via a un profondo rinnovamento, a cominciare dai gruppi parlamentari, rinnovati per il 70%, e poi dalla scelta di Antonio Tajani alla vicepresidenza; un percorso che continuerà nei prossimi mesi con la democrazia dal basso, i congressi di Forza Italia dei giovani e i congressi provinciali e comunali per la scelta dei dirigenti locali».
Da quando ha lasciato il Milan i risultati sono deludenti. Ritiene che ora si potrà riprendere con la nuova proprietà?

Le piace Higuain per riprendere un cammino di successi?
«Higuain è un campione che tutti vorrebbero avere, ma non sta certo a me dare valutazioni sulle scelte della nuova proprietà.

Seguo il Milan solo da tifoso, e come tifoso il mio cuore è con la squadra, in qualsiasi caso. Approfitto però dell'occasione per rivolgere un affettuoso saluto a uno dei maggiori protagonisti del nostro grande Milan, Carlo Ancelotti, che oggi guida il Napoli e che sono certo porterà la squadra partenopea ai grandi risultati che merita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA