Berlusconi, salta la perizia psichiatrica dopo il no del leader di FI. Ruby ter: nuova udienza da fissare

Berlusconi, salta la perizia psichiatrica dopo il no del leader di FI. Ruby ter: nuova udienza da fissare
Berlusconi, salta la perizia psichiatrica dopo il no del leader di FI. Ruby ter: nuova udienza da fissare
Giovedì 16 Settembre 2021, 16:34 - Ultimo agg. 17 Settembre, 09:32
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Silvio Berlusconi dice no a una «perizia psichiatrica» e afferma che il processo Ruby ter, definito ingiusto, debba procedere in sua assenza. Il leader di Forza Italia commenta la decisione dei giudici di Milano del caso Ruby ter di sottoporlo a una «illimitata perizia psichiatrica», sostenedo che è «lesiva della mia storia e della mia onorabilità», oltre che un «evidente pregiudizio nei miei confronti».

La perizia medico legale non si farà, nuova udienza da fissare

La perizia medico legale sulle condizioni di salute di Silvio Berlusconi, che era stata già disposta e non era ancora iniziata, non si farà più. Con la dichiarazione dell'ex premier, il quale ha detto ai giudici di andare avanti col processo in sua assenza, sono venuti meno, infatti, i presupposti per i quali i giudici della settima penale l'avevano decisa, ossia il legittimo impedimento presentato l'8 settembre. Ora il collegio dovrà fissare una nuova udienza 'ravvicinata' per andare avanti col dibattimento al posto di quella 'lontana' del 17 novembre in cui si sarebbe dovuto discutere sulla perizia, dopo il deposito.

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Berlusconi: «Processo ingiusto»

Nella dichiarazione depositata al presidente del collegio, l'ex premier afferma: «Non posso quindi accettare questa decisione», affermando che «si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo» che, definisce Berlusconi, «è ingiusto».

«Toni inaccettabili nei miei confronti»

La «Procura nel corso dell'udienza dell'8 settembre, con toni e modi davvero inaccettabili nei confronti miei e dei medici che mi hanno per molte volte visitato, ha chiesto di disattendere» le conclusioni delle relazioni mediche della difesa, che nell'udienza di fine maggio avevano portato a un lungo rinvio del processo, e «di procedere oltre». Lo scrive Silvio Berlusconi nella dichiarazione ai giudici del caso Ruby ter.

Per l'ex premier la decisione di sottoporlo non solo a una perizia «cardiologica», ma anche «psichiatrica», è «al di fuori di ogni logica» e «del tutto incongrua rispetto alla mia storia e al mio presente».

La dichiarazione di Berlusconi

«L'ipotesi di sottopormi ad una ampia ed illimitata perizia psichiatrica da parte del Tribunale - scrive Berlusconi nella dichiarazione depositata oggi, tramite i suoi legali, al presidente del collegio della settima penale Marco Tremolada - dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori fra cui l'imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l'esito finale di questo ingiusto processo».

«Non posso quindi accettare - spiega ancora il leader di FI - tale decisione, che è lesiva della mia storia e della mia onorabilità.

Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo, che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che anche successivamente verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa».

Conferito l'incarico ai periti

Proprio ieri pomeriggio i giudici hanno conferito l'incarico ad un collegio di periti, dopo aver disposto la perizia medico legale l'8 settembre a seguito di un'altra istanza di legittimo impedimento per motivi di salute da parte dell'ex premier. E hanno dato tempo agli esperti, fino al prossimo 5 novembre, per stabilire se le condizioni di salute, anche psichiche, di Silvio Berlusconi gli consentano o meno di partecipare al processo Ruby ter in cui è imputato per corruzione in atti giudiziari con altre 28 persone, tra cui molte 'olgettine' accusate anche di falsa testimonianza. Ora la lettera con cui Berlusconi dice di andare avanti col processo in sua «assenza», perché la perizia è «lesiva» e dimostra «evidente pregiudizio»

 
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