«Bollino blu antimafia? Pensavo si usasse per le banane»

«Bollino blu antimafia? Pensavo si usasse solo per le banane»
«Bollino blu antimafia? Pensavo si usasse solo per le banane»
Venerdì 30 Novembre 2018, 20:15 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 09:28
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Il senatore del Movimento 5 Stelle Nicola Morra, neo-presidente della Commissione parlamentare Antimafia, in un'intervista all'Ansa ha parlato delle sue proposte e dei suoi propositi nel suo nuovo ruolo, dopo essere succeduto a Rosy Bindi: tra questi, un bollino blu per gli appartenenti agli ordini professionali che certifichi la loro moralità. Proposta che ha portato disapprovazione in alcuni colleghi in Commissione, tra cui il capogruppo di Forza Italia Luigi Vitali, che con una battuta si è chiesto se il bollino blu non servisse per le banane.



LE PROPOSTE DI MORRA 
Nell'intervista all'Ansa, Morra ha parlato delle sue proposte, le seguenti: eliminare il segreto di Stato; tornare ad indagare sulla massoneria; istituire un bollino blu per gli appartenenti agli ordini professionali, che certifichi la loro moralità; vigilare affinchè i trattati internazionali per riportare in Italia i latitanti - come l'ex parlamentare di FI Amedeo Matacena - vengano applicati; istituire un Comitato sulla Trattativa Stato-Mafia, «per approfondire le responsabilità di chi ha trattato con Cosa nostra» e restituire una lettura politica a quanto avvenne nei sanguinosi anni Novanta.

Morra, esponente M5S, ha annunciato la sua battaglia alle mafie anche con il rafforzamento della cooperazione giudiziaria europea ed internazionale e il superamento delle difficoltà nell'ambito delle rogatorie internazionali. «Uno degli obiettivi - sostiene Morra - sarà convincere tanti Stati, non soltanto dell'Ue, ad accettare suggerimenti normativi da parte della Repubblica italiana, che ha una legislazione antimafia e antiterrorismo all'avanguardia
». L'attenzione è rivolta all'estero soprattutto per fare rete contro i tentacoli della criminalità, che lambiscono più continenti. «Molte organizzazioni criminali - spiega - hanno teste di ponte a Malta, in Albania o Slovacchia, dove hanno già avviato attività. Ci sono Paesi, soprattutto quelli del vecchio blocco comunista, e l'Africa subsahariana, che rappresentano grosse opportunità di business per le mafie». Ma per il contrasto della criminalità organizzata si partirà anche da quella parte dell'economia sana che rischia di essere inquinata. Uno strumento potrebbe essere - secondo Morra - l'istituzione di un 'bollino blu' per gli iscritti ai vari ordini professionali. «Penso - spiega - ad una sorta di controllo di filiera etica che possa rappresentare una certificazione di moralità».

Un Comitato sulla massoneria è un altro degli obiettivi a breve termine della Commissione: secondo Morra
«il nostro Paese ha visto proliferare un numero impressionante di logge deviate, alcune delle quali hanno segnato la storia politica oltre che criminale del Paese». Altri Comitati che nasceranno saranno quello sulla frontiera dell'azzardo online, «per come si sta diffondendo», e ancora uno su 'mafie e sport', visto che «chi controlla le frange del tifo organizzato può anche rappresentare la voce dell'antistato».

A proposito del Comitato sulla Trattativa e le stragi, il neo presidente spiega chiaramente, rivolgendosi anche ai partiti oggi all'opposizione, come Forza Italia, che:
«chi ha governato il Paese deve anche accettare la possibilità di essere scannerizzato. In alcuni casi il fatto di consentire il segreto di Stato rappresenta un indebolimento dello Stato piuttosto che una testimonianza di forza.
Lo stato è solido quando accetta anche di riconoscere sue responsabilità su eventuali errori commessi
».

Sul 41 bis, ovvero il carcere duro, Morra non ha tentennamenti:
«Dobbiamo essere fermi», no dunque a possibili revisioni. E sulla presenza di lady Mastella in Antimafia, mette in guardia: «Si registrerà ogni eventuale tentativo di ostacolare il lavoro della Commissione». Infine, sulle novità introdotte dal Dl sicurezza riguardo alla possibilità di vendere i beni confiscati, dice che «qualora dovessimo registrare il fallimento dell'esperienza, noi per primi accetteremmo la lezione per fare i correttivi necessari».



VITALI: PENSAVO SI USASSE PER LE BANANE 

«Il bollino blu? Pensavo si usasse solo per le banane, non per i professionisti come gli avvocati o i commercialisti che tra l'altro sono già sottoposti al controllo dei rispettivi Ordini professionali». Il giorno dopo l'elezione a capogruppo di Forza Italia in Commissione parlamentare Antimafia, il senatore Luigi Vitali, parlando con l'ANSA, non lesina critiche al presidente dell'Antimafia Nicola Morra (M5S) che aveva parlato dell'opportunità di unbollino blu per gli iscritti agli ordini professionali, «una sorta di controllo di filiera etica che possa rappresentare una certificazione di moralità».

Ma Vitali non si limita a questa critica, accusa Morra di «non aver iniziato bene» e di «essere partito con il piede sbagliato», sia a proposito della vicenda, dei giorni scorsi, della foto sui social della vicepresidente della Commissione Jole Santelli (FI) che faceva gli auguri di compleanno a Giuseppe Scopelliti - ex presidente della Regione Calabria ora in carcere con l'accusa di falso in atto pubblico - gesto che l'entourage di Morra ha definito «inopportuno», sia soprattutto a proposito delle dichiarazioni rilasciate in una intervista all'ANSA da Morra a proposito della presenza di Lady Mastella in Antimafia sempre in quota Forza Italia.

IL CASO LADY MASTELLA 
Vitali nei giorni scorsi ha fatto incontrare alla bouvette del Senato Sandra Mastella e Nicola Morra ma la riappacificazione non ci sarebbe stata se, come sembra, la Mastella avrebbe presentato una querela contro Morra. «La parola scusa Morra non ha voluto pronunciarla - ha riferito Vitali - eppure Sandra Mastella chiedeva solo delle scuse e che Morra ammettesse di avere detto cose non vere». Sandra Lonardo in Mastella era finita nella lista degli «impresentabili» messa a punto nel 2015 dalla Commissione antimafia a causa del suo coinvolgimento nell'inchiesta sulla sanità campana che, nel 2008, portò alle dimissioni del marito Clemente Mastella dalla carica di Guardasigilli.

La senatrice lo scorso anno, dopo quasi 10 anni di processo, è stata assolta con formula piena. «Morra ha detto alla senatrice Mastella di non sapere dell'assoluzione - ha raccontato all'ANSA Vitali - il che è ovviamente assai grave. Più in generale, il presidente della Commissione è partito con il piede sbagliato, non è l'unto del Signore, deve cambiare impostazione. Da parte nostra c'è la massima disponibilità a lavorare insieme anche perchè combattere la mafia è interesse di tutti, ma i rapporti devono essere improntati alla correttezza e alla buonafede». 
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