Brunetta: «Fa male essere chiamato "nano", da Berlusconi e Forza Italia invettive personali»

Brunetta: «Fa male essere chiamato "nano", da Berlusconi e Forza Italia invettive personali»
Brunetta: «Fa male essere chiamato "nano", da Berlusconi e Forza Italia invettive personali»
Domenica 24 Luglio 2022, 15:56 - Ultimo agg. 26 Luglio, 19:43
3 Minuti di Lettura

«Un'Unione Repubblicana che salvi il Paese». È la proposta di Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, che ai microfoni di "Mezz'ora in più", su Rai Tre, parla di «un'Unione e un rassemblement repubblicano per tutti quelli che hanno sostenuto l'agenda Draghi», con un programma comune che guardi all'Europa e al Pnrr. Chi deve essere coinvolto? «Toti, Calenda, Più Europa, Speranza - ha replicato Brunetta - Anche Di Maio, che è stato un bravissimo ministro degli Esteri».

Brunetta: «Da Berlusconi e Forza Italia invettive personali»

Renato Brunetta si toglie più di un sassolino dalle scarpe a proposito del suo addio a Forza Italia: «Si è rotto qualcosa, come gli amori...

E quando si rompe qualcosa, è finita. Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergli bene. Però quando c'è una rottura, e invece di parlare delle ragioni della rottura bisogna subire invettive personali, anche feroci, da lui e dal suo ambiente, mi ha fatto male...».

Il ministro della Pubblica amministrazione dice di essere rimasto amareggiato in particolare dagli attacchi personali in casa FI, a cominciare dalle ironie sulla sua statura. A quali invettive si riferisce? «Una è quella da parte di Berlusconi - "che riposino in pace" - rivolta a me e Gelmini. Io gli ho augurato lunga vita e glielo auguro sinceramente perché gli voglio bene».

«È una vita che io vengo violentato per la mia altezza, bassezza. Mi dicono tappo o nano... E ho sofferto su questo e continuo a soffrire, non mi è passata ma ho le spalle larghe e poi nella mia vita ho fatto varie cose: il professore universitario, l'europarlamentare, due volte il ministro... Ho scritto libri, ho fatto tante cose, ma essere violentato su questo, guarda, non per me, ho le spalle larghe, ma per tutti quei bambini e quelle bambine che non hanno avuto la fortuna di essere alti e belli e stanno soffrendo e possono avere in me un esempio, della serie: ma guardate Brunetta, tappo e nano com'è, vedere dove è arrivato...».

«Sdogano qui - sottolinea il ministro della Funzione pubblica - questo termine che mi fa male. Per cui dico "Marta grazie, grazie Marta Fascina, vai avanti così perché mi consentirai di sdoganare anche queste violenze, perché parlarne vuol dire elaborare... Non mi era mai riuscito parlarne in pubblico, adesso ne parlo..."».

© RIPRODUZIONE RISERVATA