Brunetti, lo spin doctor di Capri che ha sconfitto il modello Casaleggio

Brunetti, lo spin doctor di Capri che ha sconfitto il modello Casaleggio
Martedì 24 Aprile 2018, 20:33
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Anacaprese, 37 anni, una laurea in psicologia, Tiberio Brunetti, fondatore di Spin Factor, società specializzata in consulenza strategica e comunicazione politica con sedi a Roma e Napoli, è stato chiamato solo 28 giorni prima del voto in Molise per ideare e gestire la campagna elettorale del candidato presidente del centrodestra, Donato Toma, e provare a ribaltare i pronostici iniziali che davano una vittoria scontata per i 5 Stelle.

«E’ stata una cavalcata fantastica. Dopo il primo incontro a Campobasso con Toma, che mi è subito sembrato un candidato che potevamo far vincere, ho chiamato Vincenzo Strino, il nostro imbattibile social media strategist, ed in 24 ore eravamo operativi con un nostro team di otto persone. Ci mostrarono un sondaggio in cui eravamo dietro di 26 punti. Abbiamo vinto di 5 e le liste sono arrivate quasi al 50%».

Una campagna elettorale in salita che Brunetti ha subito raddrizzato: «Ho passato qui 28 giorni ininterrotti: il primo l’ho utilizzando girando il territorio con Toma: non conoscevo il Molise e avevo bisogno di avere un po’ di punti di riferimento. Ho capito che i molisani sono lavoratori silenziosi e instancabili, che non amano i toni accesi e le rivoluzioni. E’ lì che mi si è accesa la lampadina dello slogan, #perbene, che è stato il nostro portafortuna in tutta la campagna. Siamo riusciti a indirizzare tutto secondo i binari che volevamo: Donato nel ruolo del padre di famiglia affidabile e rassicurante, mentre il candidato grillino a poco a poco scivolava sempre più nella casella della rottura urlata». 

Brunetti e il team di Spin Factor hanno compiuto un’impresa: battere il modello di comunicazione Casaleggio, che in queste settimane aveva una sola campagna elettorale da supportare, quella del Molise. «Noi abbiamo un’impostazione sartoriale: modelliamo strategia e comunicazione sul candidato. I 5 Stelle hanno un cliché classico che ripetono identico su ogni territorio, ma non si può applicare la stessa campagna a una grande città o a una grande regione con realtà differenti. Abbiamo vinto anche sul web, dove Vincenzo ha guidato il team in maniera impeccabile. E vincere contro i 5 Stelle sui social è una cosa affatto scontata».
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