Lo aveva anticipato una settimana fa il «Domani quotidiano». Cambia il direttore del Dipartimento amministrazione giudiziaria, nominato solo a marzo dall'allora ministra Marta Cartabia. Il nuovo titolare del ministero della Giustizia, Carlo Nordio, ha proposto formalmente il nuovo vertice amministrativo del Dap. È Giovanni Russo, magistrato originario di Marigliano in provincia di Napoli, 64 anni compiuti nell'aprile scorso. Una nomina professionale e, come è prassi seguita da ogni ministro, anche fiduciaria.
Laurea in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli con una tesi di diritto internazionale, Giovanni Russo è in magistratura dal 1985. Equilibrato, poco propenso alla ricerca ossessiva dei riflettori, è stato pretore a Castrovillari per poi arrivare nel 1990 alla Procura di Napoli. Una lunga carriera sempre nel settore requirente, in diversi uffici della Procura napoletana prima a Castelcapuano e poi nella nuova sede al centro direzionale. In modo discreto è stato sempre vicino alla corrente di Mi dell'Associazione magistrati e, come è naturale per un incarico così delicato nell'occhio del ciclone da più anni, il ministro Nordio ha piena sintonia culturale con Russo. Dopo le esperienze nella sezione reati finanziari, il neo designato alla guida del Dap ha lavorato a diverse indagini nella Dda partenopea. Con Luciano D'Angelo, da poco nominato dal Csm procuratore capo di Sulmona, è stato il titolare delle rilevanti indagini sul traffico internazionale di contrabbando gestito dai clan della camorra napoletana.
Studioso, esperto di informatica, è stato nel 2002 consulente della commissione parlamentare antimafia per poi arrivare come sostituto alla Procura nazionale antimafia. Dal 2016 è uno degli aggiunti per concorso di quest'ufficio, dove ha curato l'organizzazione del sistema degli archivi informatici. E, qualche mese fa, era tra i concorrenti al vertice dell'ufficio dove il Csm ha poi nominato Giovanni Melillo.
L'ultimo magistrato napoletano a guidare il Dap prima di Giovanni Russo è stato Ettore Ferrara, designato nel 2006 dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, all'epoca del governo Prodi. Negli ultimi 30 anni, al Dap anche tre vice direttori napoletani: Paolo Mancuso con Giancarlo Caselli; Armando D'Alterio con Ettore Ferrara; Marco Del Gaudio con Santi Consolo. Incarichi sempre roventi con un sistema carcerario in affanno per il sovraffollamento di detenuti, costretti a condizioni di vita difficili che hanno provocato un aumento di suicidi arrivato quest'anno a 80. E poi, carenze di organico soprattutto nelle figure di psicologi e assistenti sociali. Il ciclone dell'inchiesta sui pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ha accelerato al Dap, negli ultimi due anni, sostituzioni e avvicendamenti di funzionari. In questa realtà non facile, dovrà lavorare da gennaio Giovanni Russo che ben conosce l'impegno non facile che l'attende. Prenderà il posto di Carlo Renoldi, direttore del Dap da marzo, magistrato cagliaritano della corrente di Area, già componente della commissione per la riforma del regolamento penitenziario.
Un esperto della materia, definito un garantista, proveniente dal lavoro in Cassazione. Gli subentrerà, dunque, Giovanni Russo, che è stato anche docente a contratto sia alla Federico II sia al Suor Orsola Benincasa, su scelta del ministro Nordio. Uno studioso. L'avvicendamento non avverrà prima di gennaio, a causa dei tempi legati alla procedura successiva alla designazione ministeriale. Ci vorrà prima il nulla osta del Csm, poi una decisione del Consiglio dei ministri e la firma finale del presidente della Repubblica. Passaggi scontati e solo formali. Di fatto, Giovanni Russo è il nuovo direttore del Dap.