Card del reddito, Castelli vs DeMa:
​«Televendita? Mi offende molto»

Card del reddito, Castelli vs DeMa: «Televendita? Mi offende molto»
Giovedì 7 Febbraio 2019, 12:45 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 10:01
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«Mi offende molto». Così il sottosegretario all'economia Laura Castelli ha commentato la definizione di 'televendita' espressa dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris nei confronti della presentazione della card del reddito di cittadinanza. «Io e Luigi Di Maio - ha detto Castelli a margine di un convegno dei commercialisti a Napoli - abbiamo fortemente voluto quel tipo di carta perché è impossibile dare un diritto a una persone dandogli in mano uno strumento che sia riconoscibile e la faccia vergognare». Castelli ha spiegato che il governo ha voluto evitare le scene già viste «con la social card - ha detto - quando le persone non la tiravano fuori perché si vergognavano di andare al supermercato e mostrare che sono diversi».
 


«Uno stato che lotta contro la criminalità organizzata fa in modo che ogni nuova misura varata non finisca nelle mani sbagliate.
Non ho motivi per dire che una misura importante come il reddito di cittadinanza che dà dignità a 5 milioni di persone porti conseguenze come quelle che sento da politici invidiosi di non aver pensato a realizzare misure come questa» ha poi detto il sottosegretario all'economia Laura Castelli rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle frasi del governatore della Campania Vincenzo De Luca secondo cui la camorra potrebbe mettere le mani su una parte del reddito. Sul timore che molti cittadini che lavorano al nero possano chiedere e ottenere il reddito di cittadinanza, Castelli ha spiegato: «I furbetti in questo paese ci sono. È inevitabile affermarlo, lo dicono i dati. Non credo che il reddito di cittadinanza possa farli aumentare, ma credo che i protocolli che stiamo costruendo con la Guardia di Finanza e altri soggetti possano agevolare i controlli. Ogni esempio sui furbetti del reddito di cittadinanza sono esempi di persone che già oggi fanno i furbetti, sono sempre esistiti trucchi come il cambio di residenza dei coniugi, i finti divorzi. Sono cose che già esistono e vanno perseguite».
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