Comunali a Napoli, mano tesa dall'ex ministro D'Angelo pronto al dialogo: «Confronto sui programmi»

Comunali a Napoli, mano tesa dall'ex ministro D'Angelo pronto al dialogo: «Confronto sui programmi»
di Dario De Martino
Mercoledì 9 Giugno 2021, 08:22 - Ultimo agg. 10 Giugno, 09:55
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L'apertura al dialogo con Gaetano Manfredi resta. Ma solo se il candidato di Pd e M5S sarà disponibile a un reale confronto. È questa la posizione di Sergio D'Angelo, candidato a sindaco, rispetto alla mano tesa dall'ex rettore. Manfredi vuole trovare un accordo con l'ex numero uno di Abc che considera tassello importante per rafforzare l'area di sinistra. «Sono disponibile ad un confronto sul programma. Ma se Manfredi pensa di non fare appelli e non sedersi ad un tavolo per valutare se ci sono punti di convergenza tra la sua proposta e la nostra, noi siamo pronti a continuare per la nostra strada», dice con chiarezza D'Angelo. Quel «non faccio appelli né trattative» detto da Manfredi, che ha già fatto infuriare Bassolino, non ha convinto molto nemmeno D'Angelo: «Se l'ex rettore crede che la sua candidatura, da sola, sia sufficiente per mia cooptazione, non mi conosce bene».


Eppure da parte di Manfredi sono arrivate anche parole lusinghiere per la Napoli coraggiosa messa in campo dall'ispiratore del gruppo di imprese sociali Gesco. Se rispetto alle candidature di Alessandra Clemente e Antonio Bassolino, infatti, Manfredi ha mandato segnali di chiusura, su D'Angelo l'ex rettore è stato assai più disponibile: «Ha delle sensibilità molto vicine alla coalizione che rappresento e vedo possibile una convergenza». E anche D'Angelo non esclude affatto l'accordo: «Ho detto sin da subito di non avere l'assillo della candidatura e di essere disponibile al dialogo sui temi principali della città. È necessario, però, che da entrambe le parti ci sia questa disponibilità e che sia ben chiaro il perimetro della coalizione». Quest'ultimo riferimento è all'ipotesi di un ingresso nello schieramento di Manfredi della lista civica Azzurri per Napoli ispirata da Stanislao Lanzotti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ma in rotta con la nuova direzione cittadina del partito.

«Noi - dice chiaro D'Angelo - siamo incompatibili con il centrodestra». Ecco servito, quindi, uno dei primi ostacoli all'intesa. L'altro nodo potrebbe essere rappresentato dalla presenza in Napoli coraggiosa di tanti esponenti ex Dema e la loro convivenza con l'area deluchiana. Per D'Angelo, però, pare che non si tratti di un problema insormontabile. Dalle parti di Manfredi si respira ottimismo per la buona riuscita dell'accordo. Da parte dell'ex rettore c'è la disponibilità al confronto che D'Angelo richiede. E anche gli eventuali nodi di perimetro della coalizione sono giudicati come «superabili» da tutte e due le parti, a patto che ci si sieda al tavolo e se ne discuta in maniera franca. I tempi per arrivare al confronto non dovrebbero essere lunghissimi. Nell'agenda di Manfredi, però, al primo punto c'è la ricucitura con Europa Verde e Francesco Emilio Borrelli. Subito dopo l'allargamento del fronte a D'Angelo. Ma le due strade potrebbero comunque essere percorse in parallelo. L'idea che alla fine, però, si possa giungere ad un'intesa è diffusa. Lo dice anche Luigi de Magistris che per anni ha avuto D'Angelo, e molti dei suoi, nella sua squadra: «Secondo me D'Angelo non arriverà fino alla fine», ha detto ieri il primo cittadino. Anche da Palazzo San Giacomo ci sono stati tentativi di convincere l'ex assessore a sostenere Alessandra Clemente e a ricomporre la vecchia alleanza.

Ma in Napoli coraggiosa sono troppi i delusi dall'ultima fase dell'esperienza arancione. «Se c'è volontà a rimettere in discussione gli ultimi anni, anche in questo caso siamo disponibili al dialogo. Ma al momento non vedo le condizioni», spiega D'Angelo.

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