«Con il Pd c'è una sintonia perfetta»,
Grillo insiste dalla festa del M5S

«Con il Pd c'è una sintonia perfetta», Grillo insiste dalla festa del M5S
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 14 Ottobre 2019, 07:50 - Ultimo agg. 16:22
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«Con il Pd c'è una sintonia perfetta». Beppe Grillo comunica con i giornalisti ma solo costringendoli a leggere il suo labiale con cui conferma l'apertura totale ai Democrat. Ad ogni domanda dei cronisti il comico genovese finge di essere afono, comunica da lontano solo a gesti pur di alimentare il suo mito di personaggio criptico e originale. Con la stampa il fondatore del Movimento 5 Stelle proprio non vuole parlarci: ciò che aveva da dire lo ha comunicato sabato sera dal palco dell'Arena Flegrea ai sostenitori dell'M5s, riprendendosi plasticamente la scena del partito. Alla fine se Grillo decide che l'alleanza con il Pd s'ha da fare ed è da portare avanti, gli altri compreso Luigi Di Maio - non possono far altro che adeguarsi. In fondo se ci fosse stato un applausometro all'Arena Flegrea e alla Mostra d'Oltremare, dove i 5 Stelle hanno celebrato il loro decimo compleanno, i picchi più alti si sarebbero registrati proprio ad ogni apparizione del comico ligure. Il Movimento è saldo tra le sue mani.

 

IL TOUR
Gran parte della domenica Grillo la trascorre in quello che per due giorni è stato il quartier generale dei 5 Stelle, nell'hotel che ha accesso diretto alla Mostra. I più vicini a Beppe erano Luigi Di Maio, Davide Casaleggio e il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Se sabato il guru M5s non si è concesso alla folla, ieri invece ha girato tra gli stand della Mostra su una piccola auto elettrica come quelle utilizzate sui campi da golf proprio come aveva fatto venerdì scorso per salutare gli attivisti che preparavano gli stand e i gazebo in vista della manifestazione. Qualche corsa fugace sulla macchinina, ogni tanto una sosta per concedersi ai tanti selfie che i sostenitori del Movimento gli chiedevano. La vera star della due giorni napoletana insieme al presidente del consiglio Giuseppe Conte è stata proprio Beppe Grillo. E il comico ha apprezzato moltissimo, inafferrabile per i tanti giornalisti che lo inseguivano mentre lui correva sul kart, gesticolando con le mani e muovendo le labbra senza parlare per impegnare i cronisti a decifrare il labiale. Giornalisti che ogni volta che tentavano di fermarlo hanno dovuto pure subire un bel po' di improperi dai sostenitori M5s, con una tensione che è rimasta costante tra stampa e attivisti per l'intero week-end. Uno dei pochi siparietti concessi da Grillo è stato quando gli si è avvicinata il viceministro degli Esteri, Emanuela Del Re, con la quale ha iniziato a scambiare qualche parola in portoghese.
IL PRANZO
Dopo la fugace apparizione tra i gazebo, il guru è rientrato nuovamente all'hotel Esedra per un lungo pranzo. A tavola con lui c'erano alcuni parlamentari grillini, tra questi la cosiddetta vecchia guardia: Roberto Fico, Paola Taverna, Nicola Morra, Carlo Sibilia e uno dei vecchi sostenitori e tra le persone più vicine a Beppe, l'avvocato Andrea Canavei. Di politica si è parlato poco, anche se ha ribadito ai suoi, davanti a un pesce e qualche bicchiere di vino bianco, che «quella con il Pd è la strada da seguire». Una linea rimarcata anche in un post scritto ieri mattina sul suo blog. «Ci sono due scelte ha scritto fare quelli che giocano a carte mentre il Titanic affonda oppure vincere vecchie inimicizie creando altrettante imprevedibili nuove consapevolezze». Con un messaggio rivolto agli ex alleati della Lega, non citati e che definisce «buzzurri» in un passaggio. «Togliersi da quel gruppo di buzzurri è stato un gesto di plasticità ha scritto - nel nostro Parlamento può succedere qualunque cosa, restare con i tamarri significa irrigidirsi di fronte a uno tsunami. Cosa volete che importi se qualcuno è incaz perché adesso siamo alleati con il Pd».
LO SHOW
Terminato il pranzo, Grillo si è affacciato nuovamente alla Mostra lasciando presagire che sarebbe nuovamente intervenuto sul palco. E invece non proclama nessun altro appello alla Nazione. Mentre sta parlando la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sente però il bisogno di fare irruzione sul palco per abbracciarla e incitare la folla ad un applauso per «la nostra guerriera». Solo un'apparizione per poi tornare dietro le quinte dove si intrattiene lungamente con uno dei suoi prediletti, il presidente della Camera Roberto Fico. Quando però Di Maio inizia il suo intervento conclusivo, Grillo rientra in albergo senza ascoltarlo.
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