Processo Consip, il manager Marroni consegna al pm le mail inviate a Lotti

Processo Consip, il manager Marroni consegna al pm le mail inviate a Lotti
di Valentina Errante
Giovedì 12 Aprile 2018, 10:24 - Ultimo agg. 15:04
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«Non mi risulta che tra Luigi Marroni e Luca Lotti i rapporti fossero tesi o che fossero addirittura avversari». Giovedì scorso, Matteo Renzi, a verbale davanti ai pm, ha smentito le parole del ministro allo Sport Luca Lotti, indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d'ufficio proprio sulla base delle dichiarazioni dell'ex ad Consip, avvertito, tra gli altri, dall'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, delle indagini in corso sulla centrale di acquisto della pubblica amministrazione.

La versione di Lotti è di non avere detto e saputo mai nulla delle indagini e che Marroni lo accusi per vendetta di essere la «talpa», proprio a causa dei loro pessimi rapporti. «Sicuramente Lotti e Marroni non erano amici - ha risposto Renzi ai magistrati giovedì, quando gli è stato chiesto se gli risultassero tensioni tra i due - ma non ricordo che i rapporti fossero tesi. Del resto io stesso scelsi Marroni, proprio perché non era della mia stretta cerchia. Ritenni fosse giusto così, che l'ad di Consip non fosse una persona a me troppo vicina». Nel confronto voluto dai magistrati tra Lotti e Marroni, il ministro aveva apertamente accusato il super testimone di volersi vendicare: «Pensavi che non ti volessi, visto che sei legato al governatore Enrico Rossi».
 
Ma l'ex premier, legatissimo a Lotti, smentisce: «Avevo scelto Marroni proprio per il suo rapporto con Rossi, per una questione di equilibrio, perché doveva essere una nomina di garanzia». In effetti l'ingegnere, prima di essere nominato nel giugno del 2015 ad di Consip, era un uomo di Rossi, avversario dell'ex segretario del Pd fino alla scissione.

Luigi Ligotti, avvocato di Marroni, intanto, torna ad annunciare il deposito della corrispondenza tra Lotti e Marroni da giugno 2015 a giugno 2017. «Dimostrano il rapporto di serena collaborazione che Marroni ha avuto con il sottosegretario e con tutto il governo guidato da Matteo Renzi - spiega il legale - mail istituzionali con report sull'attività svolta in Consip, ma anche pareri su eventuali nomine interne all'ente». E dall'entourage del ministro arriva la replica: «Sorprende, e non poco, che Marroni senta la necessità di produrre oggi le mail con il ministro dopo quasi due anni dalle sue prime dichiarazioni e soprattutto tramite un difensore. Come si fa a non pensare che tema di essere tacciato di falsità? Inoltre, è bene ricordarlo, nessuno ha mai negato rapporti istituzionali».

Le prossime settimane saranno forse decisive anche per definire una serie di posizioni a cominciare da quella del maggiore del Noe, Gianpaolo Scafarto, accusato dalla Procura di depistaggio, falso e rivelazione di segreto d'ufficio.

Tra meno di due mesi è fissata la «deadline» della maxinchiesta della Procura di Roma sul caso Consip. È prevista per giugno la scadenza alla proroga delle indagini chieste al gip e entro la fine di quel mese i pm intendono chiudere i vari filoni del procedimento sulla Centrale unica di acquisti nella pubblica amministrazione.
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