Coronavirus, il Campidoglio chiude i primi uffici: dipendenti tra ferie e telelavoro

Coronavirus, il Campidoglio chiude i primi uffici: dipendenti tra ferie e telelavoro
di Fabio Rossi
Martedì 10 Marzo 2020, 09:40 - Ultimo agg. 13:20
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Tutti a casa, o quasi, fino alla fine dell’emergenza coronavirus, tra smart working e ferie arretrate da smaltire.

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Il Campidoglio risponde al rischio di diffusione del contagio: chiudendo gli uffici comunali che non offrono essenziali alla cittadinanza ed evitando alla maggior parte dei circa 23 mila dipendenti di Palazzo Senatorio di dover andare materialmente al lavoro. Il provvedimento riguarda l’amministrazione centrale, ma anche i quindici Municipi della Capitale. Resteranno in strada gli agenti della polizia locale, quindi, ma altri servizi funzioneranno a scartamento ridotto o saranno temporaneamente sospesi. «Abbiamo adottato misure straordinarie per fronteggiare una situazione straordinaria - spiega Virginia Raggi - Creiamo quindi tutte le migliori condizioni affinché i nostri dipendenti possano usufruire del lavoro agile, limitando così gli spostamenti».
 



LE CONSEGUENZE
Sarà ridotta, per esempio, l’attività degli sportelli anagrafici, tranne che per i documenti più urgenti: il Campidoglio consiglia ai cittadini di utilizzare soprattutto i canali online per ottenere certificati di vario tipo, allentando la pressione sugli uffici aperti al pubblico, che dovranno essere utilizzati soltanto in casi davvero indifferibili. Verso la chiusura, invece, una serie di attività che vanno dagli uffici tecnici a quelli che si occupano di commercio o del condono. Per non parlare delle scuole comunali (asili nido e materne), chiuse su tutto il territorio nazionale su disposizione del Governo. «In questa fase servono misure severe, per evitare di prolungare il contagio - sottolinea Marco Terranova, presidente della commissione capitolina bilancio - Le unità dell’amministrazione che svolgono servizi fondamentali devono restare operative, le altre possono rimanere chiuse per un paio di settimane».

LE MISURE
In prima battuta, il Dipartimento organizzazione e risorse umane del Comune punta a ampliare il più possibile il «lavoro agile», ossia quello svolto a distanza, possibilmente da casa. Nella determinazione firmata da Angelo Ottavianelli, si punta a favorire chiunque voglia aderire a questa modalità, mantenendo «senza variazioni l’orario ordinario di lavoro oggi applicato» e quindi senza l’obbligo di collegare l’attività casalinga alla realizzazione di specifici progetti.

Quindi si chiede ai responsabili degli uffici di «disporre la fruizione delle ferie relative ad annualità pregresse» e di «suddividere i dipendenti non in telelavoro in modo da assicurare, nel rispetto delle norme sopra richiamate, la riduzione delle ore di co-presenza del personale nei singoli uffici, ricorrendo alla flessibilità oraria o alle turnazioni antimeridiane e pomeridiane». Inoltre, tutti i dipendenti capitolini che negli ultimi 14 giorni sono transitati nella cosiddetta zona rossa «sono esonerati dal servizio fino a nuova disposizione e sono tenuti a restare a casa». Vengono così «create tutte le migliori condizioni affinché i nostri dipendenti possano limitare gli spostamenti - dice l’assessore capitolino al personale, Antonio De Santis - Ringrazio tutti i lavoratori di Roma Capitale che, in questa fase così delicata e complessa, stanno dimostrando coesione, spirito di squadra e senso di responsabilità».

LE AZIENDE
Modifiche sono state apportate anche all’organizzazione del lavoro nelle municipalizzate. L’Ama, per esempio, ha disposto accessi contingentati anche per gli uffici amministrativi dei cimiteri capitolini, regolamentati in modo da assicurare il mantenimento di una adeguata distanza di sicurezza. L’azienda, in una nota, ricorda che «sono sospese in tutti i cimiteri e rimandate a data da destinarsi cerimonie civili, visite guidate e tutte le altre iniziative che comportino assembramenti di visitatori».

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