Coronavirus, De Maio (Agenzia Giovani): Erasmus risposta a ‘paura’ vicino

Coronavirus, De Maio (Agenzia Giovani): Erasmus risposta a ‘paura’ vicino
Giovedì 27 Febbraio 2020, 13:10
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“I primi mesi del 2020 per il programma Erasmus+ sono stati particolarmente difficili e complessi. L’anno si è aperto con una polemica molto aspra nel dibattito pubblico sulla possibilità che la Gran Bretagna, in virtù della Brexit appena realizzata a partire da febbraio, possa uscire definitivamente dal programma se non dovesse trovarsi un accordo in sede di ridiscussione dei trattati con l’Unione Europea per il settennato che inizierà nel 2021”. 
 
E’ quanto scrive oggi, in un commento su Milano Finanza, Domenico De Maio, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’ente governativo, vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea, che gestisce in Italia i programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.
 
“Proprio in questi giorni, invece, l’Erasmus vive un altro momento di forte limitazione a causa dell’espandersi in alcune regioni del Nord Italia del coronavirus. L’Agenzia Nazionale per i Giovani ha assunto infatti la decisione, in linea con le indicazioni della CE, per il Capitolo Gioventù di cui ha competenza, di autorizzare i beneficiari a rimandare o annullare alcune attività previste nelle zone interessate, per causa di forza maggiore, così come, allo stesso modo, hanno deciso altri enti pubblici ed Università d’Italia”, aggiunge De Maio.
 
“La paura di viaggiare sono certo che non fermerà la voglia di studiare, formarsi ed impegnarsi in attività di solidarietà dei nostri ragazzi europei. L’Italia è stata e continuerà ad essere un forte polo di attrazione per i ragazzi europei con una capacità di accoglienza al di sopra di tanti altri Paesi membri - sottolinea - Di questi temi, la risposta più sana all’emergenza dovrebbe essere una forte affermazione del programma Erasmus. Nei giorni scorsi mi sono esposto sul tema della discussione del bilancio dell’Unione Europea per chiedere un’attenzione alta sulla nuova capacità di spesa in materia di scambi giovanili. Ecco, che le nuove emergenze non siano un pretesto per indebolire ulteriormente la mobilità, ma che anzi si abbia il coraggio di rispondere alle paure con coraggio”.
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