Coronavirus, il nuovo decreto che sigilla Lombardia e 11 province valido fino al 3 aprile: tutte le restrizioni

Coronavirus, il nuovo decreto che sigilla Lombardia e 11 province valido fino al 3 aprile: tutte le restrizioni
Sabato 7 Marzo 2020, 21:36 - Ultimo agg. 8 Marzo, 06:00
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Coronavirus, lo scenario dell'emergenza di allarga: nella bozza del Dpcm a cui lavora il governo e che dovrebbe essere varato già stasera, viene fatta una stretta senza precedenti che si estende all'intera Lombardia e a ben 11 province.

Si vieta l'ingresso e l'uscita dalla Lombardia e dalle seguenti province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria.

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Fino al 3 aprile
Gli effetti del Dpcm "producono il loro effetto dalla data dell'8 marzo 2020 e sono efficaci
fino al 3 aprile 2020". 

«Si raccomanda di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari». È una delle raccomandazioni previste nella bozza di Dpcm. 

Due decreti
Sono due i decreti del presidente del Consiglio che il governo dovrebbe adottare nelle prossime ore per contenere il contagio da Coronavirus. Il primo riguarda le aree dove più alto è il numero dei contagiati, limitando anche la mobilità: la regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. Il secondo dpcm riguarda invece tutto il territorio nazionale e irrigidisce le disposizioni finora adottate, confermando per ora la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, e introducendo nuove restrizioni come la sospensione dell'attività di pub, sale giochi e discoteche.



Nelle zone interessate dal nuovo dpcm basterà ai cittadini qualche linea di febbre - sopra i 37 gradi - per restare nel proprio domicilio e limitare al massimo i contatti. Ieri, nella parte conclusiva del consiglio dei ministri finito a tarda notte il premier Conte ha condiviso con i ministri presenti la necessità di una ulteriore stretta informandoli e condividendo con loro preoccupazioni per la nuova iniziativa in arrivo.

Sport a porte chiuse
«Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico.

In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all'aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metrod) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di anticipare, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario o di ferie».

È quanto disposto dal Dpcm al punto d) per il contenimento del coronavirus in tutta la Lombardia, nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria. Il punto e) dispone: «sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici».

Concorsi
«Sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali 4 devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro».

Locali pubblici
La bozza del decreto della presidenza del consiglio che dovrebbe essere emanato in serata, prevede la sospensione di «tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati». 

Un metro di distanza
Limiti alle aperture di bar e ristoranti in tutta Italia: si potranno svolgere le attività «con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Lo prevede la bozza del nuovo Dpcm, ancora suscettibile di modifiche da parte di Palazzo Chigi, con le regole per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Prevista «sanzioni» per chi non rispetta le nuove regole.


Cerimonie
La bozza del decreto della presidenza del consiglio che dovrebbe essere emanato in serata, prevede che «l'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri».

Il prefetto, le forze dell'ordine, le forze armate
«Il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il Ministro dell'interno, assicura l'esecuzione delle misure di cui all'articolo 1, nonché monitora l'attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti.

Il prefetto, ove occorra, si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, dandone comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata».

Centri commerciali
Nei weekend sono chiuse «le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati». Lo prevede la bozza di nuovo dpcm,suscettibile di modifiche, per contenere il contagio da Coronavirus in Lombardia e 11 province di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche. Negli altri giorni bisogna garantire la distanza di almeno un metro all'interno degli esercizi commerciali: chi non si adegua rischia la sospensione dell'attività. La chiusura non si applica a farmacie e parafarmacie e punti di vendita di generi alimentari.

 

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