Coronavirus, vacanze: in spiaggia box da 54 mq al posto degli ombrelloni. Mare e monti a caccia di turisti

Coronavirus, vacanze: in spiaggia box da 54 mq al posto degli ombrelloni. Mare e monti a caccia di turisti
Coronavirus, vacanze: in spiaggia box da 54 mq al posto degli ombrelloni. Mare e monti a caccia di turisti
di Antonio Calitri
Domenica 19 Aprile 2020, 01:07 - Ultimo agg. 16:16
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L’estate si avvicina e il turismo, tra i settori economici più importanti del paese e tra quelli che rischiano di più, prova a trovare soluzioni per la prossima estate. Mare, montagna, lago, campagna, città d’arte e borghi antichi, quasi certamente orfani degli arrivi stranieri, cercano di capire come organizzare gli spazi per evitare assembramenti e limitare possibili nuovi contagi. Si tratta soprattutto di idee e proposte in attesa che il governo decida le linee guide delle prossime vacanze. 



Il dossier è in mano al viceministro della salute, Pierpaolo Sileri che ha annunciato: «Stiamo già lavorando in maniera seria a delle linee guida, ma tutto sarà sempre guidato dall’andamento dell’epidemia», specificando però che «c’è vacanza e vacanza, perché un conto è spostarsi in campagna lontano da tutti, un altro è andare al mare con lettini vicini 20, 30 centimetri gli uni agli altri». Se quindi per la vacanza in montagna o in campagna dovrebbe cambiare poco, la massima attenzione è riposta in quella balneare dove già piovono proposte, anche bizzarre, su cosa fare: dai tunnel disinfettanti ai box in plexiglass dove rinchiudersi. Con le regioni che già si fanno la guerra. 
 

 
 
Se il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha minacciato di chiudere i confini della sua regione che è anche una delle mete più gettonate per le vacanze balneari, d’arte e gastronomia, se le regioni del nord allentano subito il lockdown, ieri il suo collega pugliese Michele Emiliano ha invitato a prenotare le vacanze in Puglia «per consentire di organizzare al meglio l’estate sui nostri 900 chilometri di spiagge. Abbiamo la possibilità di mantenere le distanze…». A De Luca ha risposto anche la sindaca di Riccione, Renata Tosi, scrivendo che «la Romagna e Riccione in testa siano capaci di solidarietà nei confronti di connazionali come i lombardi, i veneti e gli emiliani ai quali mai e poi mai sbarreremmo i confini». Per salvare la stagione turistica è scesa in campo anche l’Anci, l’associazione dei comuni italiani con una lettera firmata Antonio Decaro, presidente e sindaco di Bari e da Andrea Gnassi, delegato al turismo e sindaco di Rimini, nella quale hanno chiesto ai ministri Franceschini, Gualtieri e Boccia «un Piano straordinario» che preveda un bonus vacanze per «stimolare la domanda interna e un sostegno dei lavoratori stagionali, alla necessità di individuare forme di sostegno al credito e alla liquidità per le imprese del settore, fino all’individuazione e al sostegno di nuove modalità e organizzazione dei servizi, in relazione alla necessità di garantire qualità e sicurezza ai turisti».

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In attesa di provvedimenti e linee guida da parte del governo però, le località provano a muoversi da soli. Da Jesolo che con il suo sindaco Valerio Zoggia ha lanciato la proposta di andare in spiaggia solo su prenotazione, «per garantire la sicurezza di tutti», con un’app che permetta di accedere alla spiaggia soltanto dopo aver prenotato e scelto il proprio posto, privilegiando l’aspetto sanitario e del distanziamento sociale, alla vicina Bibione che con una spiaggia tra le più grandi d’Italia non solo ha pensato di distanziare al massimo gli ombrelloni (riducendoli da 18mila e 7mila) ma propone superfici in spiaggia per famiglia fino a 54 mq, isolati dal verde.
 

In Sardegna il comune di Santa Teresa di Gallura ha lanciato il “Manifesto della Sardegna Resiliente” che punta a un modello di vacanza più sostenibile, lenta e sicura. Intanto in montagna, luogo considerato abbastanza sicuro, prevede di chiudere i rifugi, come ha spiegato Antonio Montani, vicepresidente del Cai, perché non è possibile mantenere la distanza sociale al loro interno. Senza quei luoghi però, le escursioni ad alta quota diventano più rischiose perché bisognerà portarsi la tenda in spalla e accamparsi di notte all’aperto. Di qui la ricerca di percorsi alternativi da parte delle proloco: in bici o a piedi. Tutto fermo in attesa di linee guida anche per le vacanze negli agriturismi e ai laghi dove al di là dell’organizzazione delle spiagge, il grosso dovrebbe riguardare la sola distanza sociale. Ovvero addio tavolate: per pranzo e cena, tete-à-tete obbligatori.
 

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