Si può andare a votare con il Covid-19? La risposta, in teoria, è sì. In pratica, dipende da caso in caso. È un cruccio che si saranno posti tanti italiani alla vigilia delle elezioni politiche di questa domenica.
I positivi
Sì perché a dispetto dell'allerta pubblica scemata, sono centinaia di migliaia gli italiani - e dunque anche gli elettori - che ad oggi risultano positivi al coronavirus. Quasi mezzo milione, per la precisione 416.766, a leggere i dati del bollettino della Protezione civile del 23 settembre. Con 49 decessi registrati nelle ultime 24 ore e 21.085 positivi che si sono aggiunti al totale degli italiani che hanno contratto il virus, che ad oggi ammonta a 22.262.452 persone.
Una marea umana - quella di chi ancora fa i conti con il virus - che può riscontrare più di un problema per partecipare al voto.
Le regole
Il primo: «Una dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e recante l’indirizzo completo di questo». E dunque il secondo: «Un certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dalla ASL, in data non anteriore al 14° giorno antecedente la data della votazione, che attesti la sottoposizione a trattamento domiciliare o la condizione di isolamento per COVID-19».
L'ultima data utile per presentarli però, come spiega il Viminale, è già scaduta. Martedì scorso è stato infatti l'ultimo giorno per chiedere il voto dal domicilio. Va da sè che il termine vale solo per chi è registrato ufficialmente come positivo al Covid-19. Cioè solo una parte di chi effettivamente ha contratto il virus, visto che molte persone sono positive senza esserne consapevoli o lo hanno scoperto con un tampone "fai-da-te", dunque senza segnalarlo alle autorità.
I comuni
Ci sono delle eccezioni alla regola. Alcuni comuni hanno infatti optato per un termine più largo e permetteranno di votare da casa anche dopo la scadenza di martedì scorso. Anche qui, è una recente circolare del dicastero guidato da Luciana Lamorgese a sciogliere i dubbi.
«Sarà il sindaco, sulla base delle richieste pervenute, a "pianificare e organizzare il supporto tecnico-operativo a disposizione dei seggi per la raccolta del voto domiciliare"», spiega. Del voto a domicilio si occuperà personale non sanitario che dovrà però essere «formato» e «dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale». Per chi voterà da casa, sarà assegnato un seggio speciale formato da un presidente e due scrutatori che dovranno essere dotati di una tuta o di un camice monuso, visiera, mascherina chirurgica o FFP2 e guanti.
Chi può votare?
Diverso il caso di chi invece ha contratto il virus diversi giorni fa. I seggi saranno infatti aperti per chi è positivo da più di 14 giorni consecutivi. Decaduta la quarantena al quindicesimo giorno dunque si potrà andare a votare regolarmente alle urne. Dove comunque sarà necessario seguire raccomandazioni per evitare un nuovo picco di contagi. A partire dalle mascherine, obbligatorie per il personale ai seggi e fortemente raccomandate per gli elettori. Ma anche l'igiene delle mani: in ogni seggio sarà infatti presente un dispensatore di igienizzante per gli elettori.