Crisi governo, Berlusconi-Salvini: «Pronti al voto, 5S inaffidabili». L'assemblea del movimento rinviata a lunedì

Crisi di governo, la diretta
Crisi di governo, la diretta
Domenica 17 Luglio 2022, 10:53 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 20:06
10 Minuti di Lettura

«Incompetenti e inaffidabili». Silvio Berlusconi e Matteo Salvini chiudono a un governo con il M5s e si dicono pronti ad andare al voto. Ha ragione il premier Mario Draghi, mettono a verbale in una nota congiunta, il patto di fiducia che ha sostenuto l'esecutivo «si è rotto». Ma al momento della verità, atteso per mercoledì in Senato, mancano ancora tre giorni e il Pd spera di poter rimettere insieme i pezzi della maggioranza in frantumi. I Dem puntano tutto sull'ala governista del Movimento, dove però il caos continua a regnare e l'ennesima riunione dei parlamentari viene rinviata. Sarebbe necessario un segnale chiaro.

Sono una trentina i parlamentari dati in uscita, e se questa truppa di nuovi dissidenti fosse compatta allora si potrebbe immaginare di andare ancora una volta in pressing su Draghi per convincerlo a restare. Al momento, le condizioni individuate dal presidente del Consiglio come necessarie per proseguire l'azione di governo non sembrano essere maturate ma certo gli appelli che arrivano affinché resti si moltiplicano di giorno in giorno, ultimo quello di mille sindaci anche di centrodestra. La preoccupazione che sale dai territori riguarda la messa a terra del Pnrr: miliardi di investimenti che rischiano di saltare, secondo molti amministratori, che si uniscono agli allarmi lanciati dal mondo delle imprese.

Draghi, l'incaricato d'affari Usa Smitham lascia Roma: «Con la sua guida Italia più forte di sempre»

Draghi per ora resiste. «Conte apre alla fiducia? Ciò che conta è rinunciare agli ultimatum»

La crisi di governo

Ore 19.25 - Nuovo slittamento nei lavori dell'Assemblea congiunta dei parlamentari del M5s con Giuseppe Conte. A quanto si apprende, la ripresa della riunione è rinviata a lunedì pomeriggio.

Ore 19.08 - Anche oggi Matteo Salvini ha parlato a lungo con i dirigenti della Lega, al telefono e in videocollegamento, per fare il punto della situazione politica e per aggiornarli dopo l'incontro con Silvio Berlusconi in Sardegna. Lo rendono noto fonti della Lega, spiegando che è stata confermata la piena sintonia anche con il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, testimoniata dalla nota congiunta.

Ore 18.20 - È stata rinviata alle 20 la prosecuzione dell'assemblea congiunta dei gruppi M5S, con il leader Giuseppe Conte.

Ore 17.36 - Silvio Berlusconi e Matteo Salvini «confermano che sia da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità». Lo si legge in una nota congiunta del presidente di Forza Italia del segretario della Lega.

Ore 17.30 -  «Le nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte - contraddistinte da ultimatum e minacce - confermano la rottura di quel «patto di fiducia» richiamato giovedì dal Presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni». Lo si legge in una nota congiunta di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. I leader di FI e Lega «con il consueto senso di responsabilità, hanno dunque concordato di attendere l'evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini».

Ore 16.46 - Clima a tratti teso nel corso dell'assemblea congiunta M5S di questa mattina. La maggioranza dei parlamentari intervenuti si è schierata nettamente a favore della linea del leader pentastellato Giuseppe Conte, ma non sono mancati appelli a sostegno della fiducia al governo presieduto da Mario Draghi. Una crepa, quella tra 'contianì e 'governistì che rischia di allargarsi sempre di più e di produrre una nuova frattura interna al M5S dopo la scissione di Luigi Di Maio.

Ore 16.05 - «L'Italia ha ancora bisogno di Mario Draghi». Titola così, inequivocabile, il Financial Times. Aggiungendo che «era inevitabile che la rara stabilità portata alla politica italiana da Mario Draghi non sarebbe durata» e ricordando che «la tensione che ribolliva da mesi all'interno della coalizione di governo italiana è alla fine traboccata» con lo strappo dei Cinque Stelle. «L'Italia è ora in crisi politica», scrive il giornale sottolineando che «è il momento peggiore». E annunciando che «questa settimana sarà cruciale, e non solo per l'Italia».

Ore 15.30 - Incontro fra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in Sardegna. A quanto si apprende, il segretario della Lega si trova a Villa Certosa dal leader di Forza Italia. I due ieri si sono sentiti al telefono per analizzare la crisi di governo in corso confermando «piena sintonia».

Ore 14.18 - È stata sospesa e riprenderà alle 18 l'assemblea dei parlamentari del M5s con il leader Giuseppe Conte.

Ore 13.57 - «L'attacco ai sindaci e ai presidenti di Regione, che sono i politici più vicini ai cittadini, dimostra un certo nervosismo e una certa aggressività da parte dell'onorevole deputata Meloni.

Mi dispiace che Meloni non noti che tra i firmatari ci sono moltissimi esponenti di centrodestra. Forse Fdi spera di lucrare consensi dal caos istituzionale ed economico del Pese, ma dalla cenere si raccoglie solo cenere». Così il sindaco di Firenze Dario Nardella replica alla presidente di Fdi Giorgia Meloni in merito alla lettera appello per convincere Mario Draghi a restare al Governo.

Ore 13.40 - Affondo di Giorgia Meloni «Mi chiedo se sia corretto che questi sindaci e governatori che rappresentano tutti i cittadini che amministrano, anche quelli che la pensano diversamente, usino le Istituzioni così, senza pudore, come se fossero sezioni di partito...». Giorgia Meloni si fa sentire sui social per criticare l'appello dei sindaci per un Draghi bis. La presidente di Fratelli d'Italia si chiede sulla sua pagina Fb «se tutti i cittadini rappresentati da Gualtieri, Sala, Nardella o da altri sindaci e presidenti di Regione che si sono espressi in questo senso, condividano l'appello perché un governo e un Parlamento distanti ormai anni luce dall'Italia reale vadano avanti imperterriti, condannando questa Nazione all'immobilismo solo per garantire lo stipendio dei parlamentari e la sinistra al governo». Meloni va giù duro: «La mancanza di regole e di buonsenso nella classe dirigente in Italia comincia a fare paura». Le sue parole contro i primi cittadini pro Draghi sono state precedute da una nota di condanna dei tre governatori di Fdi, Francesco Acquaroli, Marco Marsilio e Nello Musumeci, che prendono le distanze dagli altri presidente di Regione firmatari dell'appello: «Non condividiamo questa iniziativa, lanciata da alcuni colleghi, sia nel merito che nel metodo. Sono forzature che chi ricopre un ruolo istituzionale non può permettersi, né tanto meno promuovere». Più che una frenata, quello della Meloni è un vero e proprio affondo. La leader di via della Scrofa si smarca così dagli alleati Lega e Fi (entrambi al governo con Draghi) che, allo stato, non si sono espressi ufficialmente sull'iniziativa dei sindaci. Matteo Salvini, raccontano, non avrebbe ancora deciso con i suoi governatori se firmare o meno l'appello perché l'ex presidente della Bce resti ancora in sella. Per ora non lo hanno sottoscritto nemmeno i governatori azzurri.

Ore 14.00 - Ha superato quota 400 il numero dei primi cittadini che hanno aderito alla lettera aperta per convincere Mario Draghi a restare al Governo lanciata dai sindaci di Firenze, Venezia, Milano, Genova, Bari, Bergamo, Pesaro, Asti, Torino, Ravenna, Roma. Lo si apprende da Palazzo Vecchio: la lista via via si allunga attraverso messaggi inviati a Dario Nardella. «Noi Sindaci - così nella lettera -, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo».

Ore 12.51 - Nel suo intervento all'assemblea dei parlamentari del M5s, a quanto si apprende, il ministro Federico D'Incà ha chiesto una tregua tra Giuseppe Conte e Mario Draghi, per non mettere in difficoltà l'esecuzione delle riforme collegate al Pnrr e i progetti collegati, per il bene del Paese. D'Incà ha fatto inoltre riferimento alle difficoltà che ci sarebbero nel campo progressista in caso di voto anticipato.

Ore 12.28 - «Il capo dei transumati è terrorizzato dalle elezioni e anche oggi fa uscire interviste dove cerca di spaventare i parlamentari del M5S affermando che il Presidente Conte le vuole senza indugio alcuno. Facciamo chiarezza. Le elezioni sono nell'ordine delle cose e quando il popolo viene chiamato ed esercitare questo diritto dovere, non muore la democrazia ma si rafforza. Ora noi abbiamo messo nero su bianco tutta una serie di punti irrinunciabili per giustificare la nostra permanenza nell'esecutivo. Non mi pare di avere visto aperture e se tanto mi dà tanto sarà il capo dei transumati magari a fare qualcosa per venire incontro alle istanze del M5S che, gli ricordo, è la forza politica che lo ha eletto e gli ha dato notorietà. Se non saremo accontentati significa che l'interesse generale non ha la priorità nell'agenda di governo e allora si dovrà esser conseguenti e posizionarci per contrastare. Siamo brutti e cattivi ma ci vogliono al governo! Singolare sta cosa! Anche basta». Lo scrive su Facebook il senatore pentastellato Gabriele Lanzi, in un post pubblicato prima della ripresa dell'assemblea congiunta del Movimento.

Ore 12.12 - Matteo Salvini farà il punto con i dirigenti della Lega anche oggi pomeriggio. La Lega, spiegano fonti del partito, è sempre più sconcertata dalle polemiche tra Pd e 5 Stelle, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Giuseppe Conte (con l'ultimatum al premier Draghi) e del dem Andrea Marcucci secondo il quale «l'alleanza con M5S è finita». Vista la situazione, secondo il partito di Salvini è ancora più comprensibile quanto dichiarato giovedì dal Presidente del Consiglio secondo il quale «è venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo».

Ore 12.05 - Prevalgono nettamente, nel corso dell'assemblea congiunta M5S di questa mattina, gli interventi dei parlamentari a sostegno della linea di Giuseppe Conte. Tra questi Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco Bella, Luigi Gallo, Francesco Silvestri, Angela Salafia, Sebastiano Cubeddu, Teresa Manzo, Vittoria Baldino, Giovanni Currò, Filippo Scerra, Manuel Tuzi, Arnaldo Lomuti, Giulia Lupo, Marco Pellegrini, Tiziana Ciprini. Tra ieri e oggi oltre 30 gli eletti che hanno sposato la linea dei vertici, mentre sono una decina i parlamentari schieratisi apertamente a favore della fiducia al governo Draghi. Questa mattina è stata la deputata Azzurra Cancelleri, apprende l'Adnkronos, a manifestare la sua intenzione di appoggiare l'esecutivo.

Ore 11.50 - Cancelleri all'assemblea M5S: sostenere governo

Occorre sostenere il governo ed essere coerenti, anche perché gli scenari alternativi - ovvero il voto o un nuovo governo con il Movimento all'opposizione - non ci permetterebbero di attuare i punti del nostro documento. Così la deputata M5S Azzurra Cancelleri intervenendo nel corso dell'assemblea congiunta. Finora, secondo quanto viene riferito, sono una decina i parlamentari stellati che tra ieri e oggi si sono espressi a favore della fiducia al governo presieduto da Mario Draghi. 

Ore 11.10 - Marcucci (Pd): Draghi bis senza M5S? Interesse dell'Italia al primo posto

Un Draghi bis senza M5S? «Gli interessi dell'Italia al primo posto». Il senatore Pd, Andrea Marcucci, risponde così all'Adnkronos sulla possibilità di andare avanti con il premier senza il sostegno dei 5 Stelle o di una sua parte. Quanto alla alleanza con i pentastellati, per Marcucci è ormai fuori dall'orizzonte. «Sono Conte e le sue pretese a confermare che l'alleanza è finita». Senatore Marcucci, Andrea Orlando dice che "ogni ipotesi senza M5S non è percorribile". È d'accordo? «Nella condizione data, non possiamo porre condizioni. Il dibattito in corso nel M5S, evidenzia la presenza di un'area fortemente antigovernista, e di una più responsabile. Non credo che mercoledì riusciremo ad avere tutto il M5S, ma solo una sua componente, che aggiunta ai numeri di Di Maio, sarà comunque significativa».

Ore 10.40 - Riprende l'assemblea congiunta M5S con Conte

È ricominciata da pochi minuti l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle con il leader Giuseppe Conte. La riunione in videoconferenza, iniziata ieri sera intorno alle 20.30, si è conclusa alle 23.30 ed è stata aggiornata a questa mattina. «Per ora - spiega un parlamentare grillino all'Adnkronos, numeri alla mano - 17 eletti si sono espressi contro la fiducia a Draghi, mentre 10 si sono detti favorevoli». La partita ad ogni modo è ancora lunga: l'assemblea, considerato l'alto numero di interventi 'prenotatì, potrebbe protrarsi almeno fino all'ora di pranzo.

Ore 10.30 - Meloni: assurdo fare di tutto per evitare le elezioni

«Negli ultimi anni, nonostante la fase delicata, molte nazioni in Europa e nel mondo sono andate tranquillamente al voto. Perché in Italia si fa di tutto pur di impedire le elezioni? Lo trovo assurdo». Lo scrive su Twitter la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA