Ddl Zan, 700 emendamenti della Lega. Renzi chiede l'eliminazione della definizione di "identità di genere"

Ddl Zan, 700 emendamenti della Lega: «Pronti a ritirarli se il Pd apre il dialogo»
Ddl Zan, 700 emendamenti della Lega: «Pronti a ritirarli se il Pd apre il dialogo»
Martedì 20 Luglio 2021, 13:58 - Ultimo agg. 21 Luglio, 10:40
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Il dialogo è doveroso, dice Matteo Salvini. È una vergogna non trattare, dice pure Matteo Renzi. Ed è per questo che ci sono già oltre mille emendamenti presentati questa mattina per modificare il Ddl Zan. Proposte che chiedono di cambiare gli articoli 1, 4 e 7: libertà di espressione, salva idea e gender nelle scuole.

Ddl Zan, oltre mille emendamenti per cambiarlo 

La parte del leone la fa la Lega con 672 emendamenti, ai quali si aggiungono 20 solo dal senatore Roberto Calderoli. Ma a sorpresa anche Italia viva presenta le sue richieste per modificare il ddl Zan. Sono 4 di cui due a firma del capogruppo, Davide Faraone insieme al collega Giuseppe Cucca e due di Cucca con il socialista Riccardo Nencini. Forza Italia ne presenta 134 mentre da Fratelli d'Italia sono 127. La senatrice Udc, Paola Binetti da sola chiede un'ottantina di modifiche.

Le Autonomie ne propongono 4. Un pò più difficili i conti delle richieste che provengono dal gruppo Misto: 5 da Gregorio De Falco; 3 da Mattia Crucioli dell'Alternativa C'è. Alle 15.30 si riunisce la capigruppo del Senato per capire, prima dell'avvio dei lavori d'Aula previsti per le 16.30, come procedere con l'iter parlamentare. 

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«I 700 emendamenti presentati dalla Lega al #ddlZan sono il chiaro tentativo di affossare la legge. Altro che volontà di dialogo e mediazione. #Salvini sui diritti conferma di avere la stessa linea di #Orban». Lo scrive su Twitter Alessandro Zan, deputato del Pd.

 

«Se si dialoga, la Lega è pronta a ritirare gran parte degli emendamenti presentati al Ddl Zan. Se invece il Pd continuerà a volere lo scontro, affosserà la legge e la tutela dei diritti di migliaia di persone», così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato.

«Sul ddl Zan io sono d'accordo con il Santo Padre quando la Santa Sede ha invitato al dialogo» sul provvedimento contro la omotransfobia, ha spiegato Salvini. 

Cosa chiede Italia Viva con i suoi quattro emendamenti

Sparisce la definizione di identità di genere dall'articolo 1 e si aggiunge il riferimento al rispetto «della piena autonomia scolastica» dall'articolo 7, che disciplina iniziative nelle scuole e modalità di svolgimento della Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. È quanto si legge in due dei quattro emendamenti al disegno di legge Zan proposti e depositati da Italia viva. Complessivamente riguardano gli articoli 1, 4 e 7 del provvedimento, che è al vaglio del Senato. Nel dettaglio, due emendamenti sono sottoscritti dal capogruppo al Senato Davide Faraone, dal collega Giuseppe Cucca e dalla presidente del gruppo Autonomie, Julia Unterberger; gli altri due hanno la firma del socialista Riccardo Nencini. Con l'emendamento all'articolo 1 si chiede di punire le discriminazioni «fondate su misoginia, abilismo (quelle contro i disabili, ndr), omofobia o transfobia», sostituendo con questa espressione il testo originale che parla di discriminazioni «fondate sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità». All'articolo 7 si chiede di aggiungere il rispetto «della piena autonomia scolastica e». I restanti emendamenti, proposti da Nencini, incidono sull'articolo 4 e la cosiddetta "clausola salva-idee", modificando l'espressione «sono fatte salve» con «non sono compromesse» e poi citando direttamente l'articolo 21 della Costituzione sulla libertà di espressione. Inoltre, Nencini propone di modificare completamente l'articolo 4 così: «Ai fini della presente legge è fatta salva qualunque forma di manifestazione del pensiero che non configuri istigazione al compimento di atti discriminatori o violenti».

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