Defibrillatori nei luoghi pubblici, a lavoro, nelle piazze. Arriva il via libera definitivo dalla Commissione Affari Sociali della Camera in sede legislativa alla legge che prevede la diffusione dei defibrillatori nei luoghi pubblici e di lavoro e percorsi formativi nelle scuole. Ad anunciare l'approvazione del provvedimento è il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé, promotore dell'iniziativa, che parla di una «legge attesa da 20 anni in Italia che da sempre ho definito "salva vita" perché permetterà appunto di salvare migliaia di vite ogni anno, di diffondere cultura di prevenzione e primo soccorso. Oggi è stato colmato un vuoto normativo tutto italiano».
Assegno unico, oggi l'esame alla Camera del decreto ponte per anticiparlo a luglio
Defibrillatori nei luoghi pubblici
La legge è stata approvata all'unanimità ed in via definitiva dopo un iter lungo due anni e ha l'obiettivo di promuovere l'utilizzo e la diffusione dei defibrillatori. «Siamo orgogliosi di un provvedimento che promuove la cultura della sicurezza e del primo soccorso: così sarà più facile trovare defibrillatori nei luoghi pubblici e contribuire a salvare molte vite.
Giustizia, asse Lega-FI per bloccare le modifiche. Conte: margini strettissimi
Dove sarà obbligatorio
La capogruppo Cd Mara Lapia sottolinea l'obbligo per la dotazione dello strumento salvavita da parte delle pubbliche amministrazioni. E aggiunge: «Se da un lato obbligherà le pubbliche amministrazioni, i porti, gli aeroporti, le stazioni ed altri luoghi caratterizzati da alto afflusso di pubblico a dotarsi di un importante strumento salvavita quale è il defibrillatore, dall'altro introduce importanti aspetti di novità anche all'interno del codice penale italiano». Poi c'è anche un'altra novità, che viene illustrata da Lapia: «Si prevede che in situazioni di emergenza, qualora si assistesse ad un evento di arresto cardiaco e si avesse la possibilità di utilizzare un defibrillatore automatico o semiautomatico, non vi sarà più alcun rischio di dover eventualmente rispondere penalmente per eventuali manovre errate nell'utilizzo dello strumento stesso. Si tratta di consentire a chiunque si ritrovasse in uno stato di necessità nel dover utilizzare il defibrillatore in contesti extraospedalieri, di poter agire anche laddove il soggetto non fosse adeguatamente formato al suo utilizzo. Questo passaggio, accompagnato da campagne di sensibilizzazione e informazione e da una capillare azione di formazione sull'utilizzo dello strumento salvavita, servirà ad incentivare l'utilizzo del Dae in caso di emergenza».