Delusione CasaPound, soglia sfiorata: l'ultradestra resta fuori

Delusione CasaPound, soglia sfiorata: l'ultradestra resta fuori
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 5 Marzo 2018, 06:53
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Mentre scorrevano i dati sui monitor, nella sede nazionale di CasaPound, si è sperato per tutta la notte nella possibile impresa: avvicinarsi alla soglia di sbarramento del 3%. Eppure, escludendo ribaltoni improvvisi nello spoglio delle schede, la quota per entrare in Parlamento non sarà raggiunta perché la lista oscilla intorno al 2%. Nel partito conservano però ancora qualche speranza per portare a casa qualche seggio nell'uninominale, ma dati sicuri si conosceranno solo questa mattina. «Comunque vada sarà un successo spiega prima dello spoglio il leader del partito, Simone Di Stefano, utilizzando un vecchio slogan sanremese alle ultime elezioni politiche non riuscimmo a presentarci in molti collegi e ottenemmo meno di 50mila preferenze senza raggiungere nemmeno l'1%».

È tutta un'altra aria rispetto a 5 anni fa, stavolta è stata anche allestita una sala stampa dove per tutta la notte gli attivisti hanno seguito lo spoglio elettorale nella storica sede romana di via Napoleone. I fari erano tutti puntati su due collegi: Ostia e Bolzano, lì dove Casapound, alle ultime amministrative, ha sfiorato percentuali da doppia cifra. Sul litorale romano la candidata è Carlotta Chiaraluce, 33 anni, reduce da un sonoro 9% alle ultime comunali e tutti i dati sembrano confermare l'exploit anche in questa tornata elettorale. Percentuali più basse a Bolzano dove il partito di estrema destra è in consiglio comunale con tre esponenti.

Anche a Napoli gli attivisti hanno seguito lo spoglio nella sede di via Foria, a fare gli onori di casa ci sono Emmanuela Florino e Giuseppe Savuto, i due capilista nei collegi campani. Florino, figlia di Michele, ex senatore di Alleanza Nazionale e del Movimento Sociale italiano, è una ragazza di 30 anni ed è convinta che se non riuscirà questa volta a seguire le orme del papà per entrare in Parlamento, ci sarà sicuramente un'altra occasione. «Ho girato per i quartieri di Napoli dice in serata - e ho capito che la gente comincia a conoscerci ed appoggiarci».

 

Non vuole essere però definita neofascista, anzi fa notare che alcuni punti del programma elettorale, come l'abolizione del precariato, sono simili a quelli del partito comunista. «Riduttivo chiamarci neofascisti spiega abbiamo alcune cose in comune con il fascismo che non rinneghiamo soprattutto per quanto riguarda le politiche sociali. E poi abbiamo una chiara visione dell'immigrazione che va bloccata, non per questo dobbiamo scomodare le leggi razziali del Duce nel 1938, viviamo epoche diverse». Dichiarazioni improntante alla moderazione, molto differenti da quelle registrate in alcune conversazioni intercettate nel 2013 dai Ros dei carabinieri in cui sia Florino che Savuto parlavano di come armarsi per svolgere una manifestazione nazionale di Casapound nel capoluogo campano. Per quell'inchiesta, il cui processo è ancora fermo al primo grado di giudizio, Florino fu costretta a scontare tre mesi di custodia cautelare ai domiciliari. La ragazza manifestava l'intenzione, non messa in pratica, di attrezzare gli attivisti con mazze e caschi, Savuto diceva persino di voler inserire dei petardi nelle bottiglie di vetro per poi scagliare le micidiali molotov contro i militanti dei centri sociali. Altri tempi.

Oggi gli attivisti di Casapound con un occhio guardano con nostalgia al ventennio di Mussolini, con l'altro si mostrano aperti alle unioni civili tra omosessuali e sdoganano persino l'immagine di Che Guevara per la sua anima rivoluzionaria. Ma la strada per arrivare in Parlamento sembra ancora lunga, anche se i dati di queste elezioni fanno ben sperare nel futuro. Simone Di Stefano è convinto che si tratta solo di un punto di partenza prima della consacrazione.
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