Di Maio, gaffe nella lettera a Le Monde: «Francia democrazia millenaria»

Di Maio, gaffe nella lettera a Le Monde: «Francia democrazia millenaria»
Di Maio, gaffe nella lettera a Le Monde: «Francia democrazia millenaria»
Venerdì 8 Febbraio 2019, 16:14 - Ultimo agg. 17:51
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Nuova gaffe per il vicepremier Luigi Di Maio che, stavolta "scivola" in un testo scritto e precisamente in una lettera al quotidiano francese Le Monde, dove si riferisce alla Francia come a un paese dalla «tradizione democratica millenaria». Peccato che la Rivoluzione francese, ovvero ciò che liberò il Paese da secoli di monarchia assoluta, è datata 1789.



«Noi guardiamo al vostro popolo come a un punto di riferimento e non un nemico, e le divergenze politiche e di visione fra il governo francese e italiano non devono ricadere sul rapporto di amicizia storico che unisce i nostri due popoli e i nostri due Stati», scrive il leader M5S. Nella lettera, Di Maio afferma che «per questo motivo, come rappresentante del governo del mio Paese, ribadisco la volontà di collaborazione del nostro esecutivo sulle questioni che ci stanno più a cuore».

«Dopo il richiamo da parte del governo francese del suo ambasciatore
», continua Di Maio. Ma ecco la gafe, scritta nero su bianco: «La prima cosa che vorrei ripetere con forza è che l'Italia e il governo italiano considerano la Francia come un paese amico e il suo popolo, con la sua tradizione democratica millenaria, come un punto di riferimento a livello mondiale, nelle conquiste dei diritti civili e sociali».

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«Come ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle politiche sociali - continua poi il vicepremier - ho sempre guardato alla Francia e al suo sistema di Stato-provvidenza come alla 'stella polarè dei diritti sociali europei. Non sono stupito che il popolo francese mostri segni considerevoli di malessere di fronte allo smantellamento di alcuni di questi diritti. E questo non riguarda soltanto il governo attuale».

Di Maio ricorda la sua «visita all'Assemblea nazionale francese nel 2016» mentre «cominciavano le grandi manifestazioni popolari contro la riforma del diritto del lavoro voluta da Francois Hollande», e nota come «queste ricette ultraliberali dei partiti di destra e di sinistra» abbiano «reso precaria la vita dei cittadini e ne abbiano fortemente ridotto il potere d'acquisto».

«Ero stato molto colpito - scrive Di Maio - dal fatto di trovare, fra le rivendicazioni del manifesto dei 'gilet gialli, temi che ormai superano la destra e la sinistra e che mettono al centro il cittadino e i suoi bisogni, in un atteggiamento post-ideologico. È per questo motivo - continua - che ho voluto incontrare dei rappresentanti dei 'gilet giallì e della lista Ric (Ralliement d'Initiative Citoyenne), perché non credo che il futuro della politica europea sia nei partiti di destra o di sinistra, o in questi partiti che si dicono 'nuovi' ma sono in realtà il frutto di una tradizione o di una storia familiare».

«In Italia - scrive il capo del M5S - guardiamo con grande attenzione e rispetto quello che succede in Francia. E tutti i giorni, come governo italiano, cerchiamo di prendere iniziative destinate a ristabilire i diritti dei cittadini, invertendo la rotta rispetto al passato, a quel tempo in cui l'azione politica aveva come solo obiettivo di togliere diritti e possibilità economiche ai più poveri per regalare tutto ai potentati economici. Questo perché vogliamo che la qualità della vita sia migliore per i cittadini».

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