Europee, Di Maio: «Lega alleata con chi nega l'Olocausto, sono preoccupato»

Di Maio
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Venerdì 5 Aprile 2019, 17:14 - Ultimo agg. 6 Aprile, 08:16
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«Mi preoccupa questa deriva di ultradestra a livello europeo con forze politiche che faranno parte del gruppo politico con cui si alleerà la Lega, che addirittura in alcuni casi negano l'Olocausto e che sono usciti dall'Europarlamento quando si commemorava l'Olocausto».

Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a margine di un incontro alla Camera di commercio di Milano rispondendo a chi gli chiedeva delle alleanza della Lega in vista delle elezioni europee. «Quando vedo queste cose mi preoccupo».


«Sicuramente con la Lega e con Matteo Salvini lavoriamo benissimo assieme quando si tratta di fatti concreti e di aiutare gli italiani. Mi preoccupa invece un pò quello che è successo a Verona la settimana scorsa, con farneticazioni per cui per difendere un fatto vero come la famiglia e che si fanno pochi figli in Italia, si debba abolire la legge sull'aborto o si debba chiudere la donna in casa», ha detto Di Maio, sottolineando che «allo stesso tempo mi preoccupa questa deriva di ultradestra a livello europeo con forze politiche che faranno parte del gruppo con cui si alleerà la Lega, che addirittura, in alcuni casi, negano l'Olocausto».

Il ministro ha ricordato che
«stiamo parlando di gruppi parlamentari che sono usciti dal Parlamento quando si commemorava la strage dell'Olocausto e quello che hanno fatto nei campi di concentramento, quindi quando vedo queste cose mi preoccupo».

Il vicepremier ha inoltre sottolineato che
«è mio dovere come forza politica e come capo politico del M5S dire che quelle cose non mi appartengono, infatti noi creeremo un gruppo unico e indipendente in Parlamento europeo con altri movimenti civici come il nostro e non staremo con queste ultradestre, che quando si tratta di scontri ideologici mi preoccupano non pocò. Tra Movimento 5 Stelle e la Lega ci sono molte diversità e quando vengono fuori vanno raccontate agli italiani, ma non perchè vogliamo dire quanto siamo diversi da loro, ma perchè le parole hanno un valore».

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