Gruppi autonomi alla Camera e al Senato. È il progetto a cui lavorano deputati e senatori vicini a Luigi Di Maio, che stanno raccogliendo le firme per uscire dalla compagine parlamentare del M5S. La separazione all'interno del Movimento, secondo quanto si apprende, potrebbe avvenire già dopo la discussione sulle risoluzioni che accompagneranno le comunicazioni del premier Draghi in vista del Consiglio europeo. E proprio il premier è stato interpellato prima dell'intervento a palazzo Madama: preoccupato per la tenuta della maggioranza? «Non lo so, vediamo, vediamo...», la replica. E dopo l'ok alla risoluzione di maggioranza è stato più esplicito: «Ringrazio» il Senato «per il sostegno unitario, l'unità è essenziale». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlerà alla stampa stasera alle 21.15 presso l'Hotel Sina Bernini Bristol a Roma.
Uno dei temi sul tavolo sarebbe quello del simbolo da presentare al Senato, ma - spiegano fonti parlamentari - si sta risolvendo anche questo nodo.
M5S verso la scissione
Già 35 parlamentari vicini al ministro Di Maio, tra Camera e Senato, hanno firmato per la costituzione di nuovi gruppi: l'obiettivo, apprende l'Ansa, è raggiungere la soglia di 50 parlamentari. «Difficile, ma l'entusiasmo cresce», riferiscono alcuni parlamentari coinvolti nell'operazione. Per costituire un gruppo a Montecitorio servono 20 deputati in base al regolamento.
I numeri
Secondo fonti "contiane" sarebbero tutt'al più una ventina, massimo venticinque gli eletti intenzionati a seguire Di Maio nella sua nuova avventura parlamentare lontano dal M5S di Giuseppe Conte. Ma per alcune fonti vicine all'ex capo politico i numeri «potrebbero essere più importanti». Diverso il discorso per quanto riguarda Palazzo Madama, dove Di Maio potrebbe contare su una decina di senatori. «Ma al Senato - spiega un "dimaiano" - la questione numerica è ininfluente. Per formare un gruppo servirebbe un simbolo: che siano dieci o venti, la sostanza non cambia». L'annuncio dell'addio potrebbe arrivare già questo pomeriggio o comunque prima dell'assemblea congiunta fissata per domani, alla quale Di Maio non dovrebbe prendere parte.
A Palazzo Madama
Sono «ben più di una decina» i senatori del M5S vicini a Luigi Di Maio che a Palazzo Madama hanno già firmato per la costituzione di una componente autonoma. Lo apprende l'Ansa da una fonte parlamentare. Il regolamento del Senato prevede che per la costituzione di un gruppo parlamentare servano almeno dieci senatori. Tuttavia, i dimaiani rischiano di non poter costituire un gruppo: l'art. 14 dice, infatti che i gruppi devono «rappresentare un partito o movimento politico che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l'elezione di Senatori».
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