Morto Domenico Savio, l’ultimo comunista di Ischia: aveva da poco festeggiato 80 anni

Domenico Savio
Domenico Savio
di Ciro Cenatiempo
Venerdì 13 Marzo 2020, 11:58
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Domenico Savio, storico fondatore e segretario generale del Partito Comunista italiano marxista-leninista, ex consigliere comunale di Forio, protagonista di formidabili battaglie sociali, si è spento questa mattina per i postumi di una lunga malattia. Si definiva un «rivoluzionario di professione» e aveva da poco festeggiato gli 80 anni, lo scorso 16 febbraio, nella sede del partito a Forio, presentando a un nutrito gruppo di amici e sostenitori i primi due volumi di una serie di scritti e saggi intitolati «Una vita per il comunismo» che aveva in progetto di concludere entro quest’anno. In ambito locale e regionale, restano memorabili alcune campagne di mobilitazione promosse per le questioni cruciali dello sfruttamento dei lavoratori nel comparto turistico e non solo; per la Sanità pubblica e i collegamenti marittimi; per le tematiche ambientali e il riconoscimento della casa quale diritto inalienabile per i cosiddetti abusivisti di necessità. Infaticabile pubblicista, fondatore e direttore responsabile dei periodici «L’Uguaglianza economica e sociale» e «Comunismo», ha creato una biblioteca tematica con oltre seimila volumi intitolata «Marx-Engels-Lenin-Stalin», che testimonia come il suo impegno a tutto tondo abbia superato ampiamente i confini territoriali locali e nazionali.

Savio era stato candidato con il simbolo del Partito Comunista italiano marxista-leninista alla Camera dei deputati nel 2004, e al Senato nel 2006, 2008 e 2013; nonché alla presidenza della Provincia di Napoli nel 2013. A Forio, è stato consigliere comunale per il Pci dal 1971 al 1976; poi per Alternativa Comunista dal 1980 al 1981 e, infine, per il Partito Comunista italiano marxista-leninista dal 2013 al 2018. Il figlio Gennaro, giornalista pubblicista che ne ha raccolto l’eredità, lo ricorda così: «Se ne va un pezzo di storia del proletariato dell’isola d’Ischia, dell’Italia e del mondo intero che nessuno riuscirà mai ad eguagliare. Cultura, coerenza, determinazione, forza, caparbietà, impegno incessante sono state le caratteristiche con cui ha sempre difeso a proprie spese i diritti dei lavoratori battendosi per un mondo migliore e per l’Italia comunista. E mai come in questo momento drammatico per l’intero Pianeta sconvolto dal coronavirus e dalla disumanità sempre più infamante del sistema economico e sociale capitalistico, sentiremo la sua mancanza di condottiero infallibile nelle scelte politiche e sociali con cui ha portato avanti sin da bambino le battaglie a difesa del proletariato. Prendendo sempre calci in faccia ma senza mai, per questo, scoraggiarsi, anzi. E spero che almeno ora l’Isola d’Ischia vorrà ricordarlo per sempre con l’intitolazione di una strada o di una piazza, nel comune di Ischia e nella sua Forio. Lo merita, perché il suo nome rimarrà scritto a caratteri cubitali nella storia dei senza voce, degli sfruttati e dei diseredati della società».
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