Elezioni, c'è la mappa dei collegi: nuovi confini a Napoli e Salerno

Elezioni, c'è la mappa dei collegi: nuovi confini a Napoli e Salerno
di Paolo Mainiero
Martedì 12 Dicembre 2017, 09:57 - Ultimo agg. 11:30
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Il consiglio dei ministri ha approvato la mappa dei collegi elettorali. Il governo ha accolto le modifiche condivise di Camera e Senato e non quelle sui cui c'erano pareri difformi.

In Campania, le novità rispetto al testo approvato dal governo e inviato in commissione per i pareri riguardano, ma solo in minima parte, le province di Napoli e Salerno. Nella circoscrizione Campania 1 della Camera, i comuni di Casandrino e Melito di Napoli sono stati spostati dal collegio uninominale uno (Giugliano) al collegio quattro (Casoria). Il Senato aveva proposto di spostare anche Mugnano, ma non essendoci stata conformità con la proposta della Camera, il governo non l'ha presa in considerazione. Nella stessa Campania 1, i comuni di Frattamaggiore e Grumo Nevano sono stati spostati dal collegio di Casoria al collegio di Giugliano. Niente cambio, invece, per Crispano e Frattaminore che contrariamente alla proposta del Senato restano nel collegio di Casoria. È saltato invece, perchè proposto solo dalla Camera e non anche dal Senato, il passaggio dei comuni di Boscoreale e Boscotrecase dal collegio di Nola a quello di Torre del Greco. Questa proposta era stata avanzata dal Pd per rafforzare il collegio che comprende anche città come Ercolano, Pompei e Torre Annunziata, amministrate da sindaci democratici. Boscoreale, peraltro, è il comune di Mario Casillo, supervotato capogruppo del Pd in Regione. In provincia di Salerno, infine, i comuni di Mercato San Severino e Fisciano sono passati dal collegio di Battipaglia a quello di Salerno città. Anche questa proposta è stata fatta dal Pd, per favorire, sostengono le opposizioni, il figlio di Vincenzo De Luca, Piero, che dovrebbe essere candidato alla Camera. Tra le altre regioni, spicca Rignano, il paese di Matteo Renzi, spostato dal collegio di Livorno al collegio di Firenze.
 
Con il quadro dei collegi definitivamente delineato, si compie un altro passo verso le elezioni. A sinistra si prevede una campagna elettorale accesa. Il Pd sostiene che il vero voto inutile sia quello a Liberi e uguali perchè rischia di favorire M5s e centrodestra. Ma il leader del nuovo movimento, Piero Grasso, ha una visione diversa. «Penso a una ricostruzione della sinistra e quindi del Paese», ha detto domenica sera a Che tempo che fa su Raiuno. E proprio l'intervista di Fabio Fazio ha provocato la reazione del Pd. Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai ha chiesto l'intervento dell'Agcom. «Un varietà che intervista anche politici è stato trasformato in una tribuna elettorale con tanto di presentazione del simbolo di un partito. È una faziosità senza precedenti», ha detto Anzaldi che attacca il conduttore. «Fazio viene pagato con compenso milionario come artista e non come giornalista: è evidente che in campagna elettorale non può occuparsi di politica. A questo servono - ha aggiunto il deputato del Pd - le decine di milioni che il servizio pubblico dà a Fazio e alla sua società?». Anzaldi ha poi fatto un paragone sui dati di ascolto tra Grasso e Matteo Renzi, che fu ospite di Che tempo che fa il 3 dicembre.

Immediata la replica di Liberi e uguali. «L'ardore da sentinella del renzismo - ha commentato Miguel Gotor - spinge Anzaldi ad attacchi e critiche scomposti nei confronti della presenza del presidente del Senato alla trasmissione Che tempo che fa. Le sue sono grottesche giaculatorie». Per Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, le reazione del Pd è «al limite dell'isteria». Piuttosto lo staff comunicazione del presidente del Senato ha passato la giornata di ieri a rimediare alla prima uscita tv del neo leader di Liberi e uguali. Perché quel riferimento alle donne - spiegando «le foglioline» della E nel nuovo simbolo - voleva essere un omaggio all'altra metà del cielo e invece si è trasformato in un autogol mediatico. «Ci sono delle foglioline accanto alla I che danno l'idea dell'ambiente per le foglie. Questa E dà la possibilità di individuare le donne come elemento fondante della nostra formazione politica», ha detto Grasso. Peccato che le foglioline siano rapidamente diventate, appunto le donne. Tra l'ironia generale democrat e lo sconcerto delle stesse bersaniane: «Vi prego - twittava ieri mattina una - ditemi che non ha detto davvero così!». No, effettivamente non ha detto proprio così. Ma la frittata ormai era fatta.
 

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