Elezioni comunali 2022, Italia Viva svolta a destra: da Genova a Palermo, è attrazione fatale

Elezioni comunali 2022, Italia Viva svolta a destra: da Genova a Palermo, è attrazione fatale
di Adolfo Pappalardo
Domenica 1 Maggio 2022, 12:00 - Ultimo agg. 16:01
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Non ci sono solo Genova, Palermo, Verona, Catanzaro o Rieti ma anche piccoli comuni dove i renziani, per le prossime amministrative, sono un tutt'uno con il centrodestra. Come a Nola, la cittadina campana che ha dato i natali al filosofo Giordano Bruno, dove non c'è ancora il nome del candidato ma una sola certezza: una coalizione con Fdi e Fi. «Noi abbiamo fatto scelte coerenti in base alla qualità dei candidati in campo», teorizzava ieri il presidente di Italia Viva Ettore Rosato a chi gli fa notare un'alleanza ormai organica con il centrodestra per le grandi città. Scenario che spinge a qualche mugugno qualche parlamentare ex democrat: «Non mi riconosco più in Iv ma ho giurato di non dire una parola sino al giorno del voto», spiega uno di loro dietro la garanzia dell'anonimato. Questo per spiegare come anche all'interno di Italia Viva alcune alleanze sono considerate indigeribili. A cominciare da Palermo. 

In Sicilia è cominciato tutto. Con il lento, ma nemmeno tanto, avvicinamento con il centrodestra di Micciché e dell'ex governatore Totò Cuffaro da declinarsi per le prossime regionali. Ma tutto si è accelerato a Palermo dove i renziani avevano messo in campo Davide Faraone, ex segretario regionale democrat e ora presidente di Iv a palazzo Madama. Poi, due settimane fa il ritiro: «Più si moltiplicavano i candidati, più trovavo spiacevole trovarmi in quella situazione. C'ero anch'io tra i protagonisti di questa imbarazzante fiera delle vanità, che ci ha allontanati in maniera siderale dai palermitani. Ho deciso quindi di essere coerente, da un lato togliendomi dall'imbarazzo, dall'altro lato scegliendo un candidato», ha spiegato lui confermando l'appoggio al centrista Roberto Lagalla, ex assessore regionale delle giunte Cuffaro e Musumeci, che corre con Fratelli d'Italia ma non con Fi e Lega. Tanto che ieri un moderato come il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, nell'assemblea nazionale del suo partito, ironizza: «Non capisco la scelta di Faraone di sostenere un candidato che ha l'appoggio di Fdi: così si pone sullo stesso piano di chi supporta Viktor Orban, auspicando per Palermo un futuro di autarchia e chiusura ai migranti». Ma scenari simili ci sono in altri quattro capoluoghi importanti. Come a Genova dove i renziani appoggiano la riconferma dell'uscente Marco Bucci, la cui giunta è trainata da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Ma con un piccolo escamotage, come ha spiegato Raffaella Paita, deputata renziana ed ex assessore regionale del Pd: «È una scelta di valore civico, senza il nostro simbolo, perché non può stare accanto a quelli di Lega e Fdi». E così da Nord, via via, scendendo verso Sud. A Verona, ad esempio, dove Iv appoggerà la candidatura dell'ex sindaco leghista Flavio Tosi. Con Forza Italia ma contro Lega e Fdi che puntano all'uscente Federico Sboarina. A Rieti, invece, anche stavolta senza simbolo come Genova, i renziani sostengono Daniele Sinibaldi, nome forte di Fdi. Diverso scenario a Catanzaro, capoluogo della Calabria, dove almeno i renziani hanno messo in campo un loro nome (Valerio Donato, tesserato Pd sino ad un mese fa tra l'altro) ed hanno poi incassato il supporto di Lega, Forza Italia e Udc. 

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Iv ormai a destra? Ettore Rosato, presidente del partito fondato dall'ex premier Matteo Renzi, respinge ogni accusa in tal senso e parla di «scelte coerenti in base alla qualità dei candidati in campo». «A Genova siamo con Bucci.

Potevamo stare con un candidato massimalista che dice no a tutte quelle opere che noi sosteniamo e che lo stesso Pd, quando era al governo, sosteneva? Possiamo sostenere a Palermo un candidato in continuità con la fallimentare giunta Orlando che è pure finita sul New York Times per lo scandalo delle bare insepolte?», teorizza Rosato che aggiunge: «Noi andiamo con il candidato migliore. Non è che se il Pd decide un candidato sbagliato, noi dobbiamo appoggiarlo a prescindere...».

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