Quirinale 2022, quale presidente serve all'Italia? L'identikit, da Draghi e Casini al bis di Mattarella che (per ora) dice no

Quirinale 2022, quale presidente serve all'Italia? L'identikit da Draghi e Casini, al bis di Mattarella che (per ora) dice no
Quirinale 2022, quale presidente serve all'Italia? L'identikit da Draghi e Casini, al bis di Mattarella che (per ora) dice no
di Mario Ajello
Lunedì 24 Gennaio 2022, 10:52 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 23:58
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Oggi il presidente, nella prima votazione, avrà la forma di una scheda bianca multipartisan. Domani probabilmente anche, ma poi - scrutinio dopo scrutino, nella speranza che non siano troppi - si arriverà a un nome. Che per ora è un identikit. Che tipo di presidente serve all’Italia? Una figura non divisiva. Un garante del Parlamento, che è quello che lo elegge,  e insieme dell’interesse generale dell’Italia. Di personaggi così ne abbiamo.

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Basta cercarli con lucidità e lungimiranza, senza farsi annebbiare dallo spirito di fazione. Anche perché se leader e partiti s’infilano nella reciproca cannibalizzazione, i cittadini si voltano dall’altra parte e un rito grandioso e laicamente sacro della storia repubblicana - quello della scelta del Capo dello Stato - diventa un esercizio autoreferenziale di Palazzo e un’occasione persa per un Paese che ha sempre bisogno di unità e nella pandemia ne necessita ancora di più. Occorre dopo Mattarella un presidente che sia mattarelliano. Nel senso dell’equilibrio nelle decisione, nello svolgimento imparziale del ruolo di arbitro, nell’inattaccabilità personale e politica.

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Da Draghi a Casini ad altri, ognuno naturalmente con le proprie idee e le reciproche provenienza politiche ma vissute nel pieno rispetto istituzionale del pluralismo e del dialogo, profili di questo tipo se ne trovano di qua e di là, sia dentro che fuori dal Parlamento, sia tra gli uomini che tra le donne. Il presidente ideale, e possibile, è quello che sa mediare tra i partiti, che ha prestigio internazionale e che conosce a fondo la macchina dello Stato. Avanti il migliore. Dopo anni di populismo imperante, che dal Colle è stato affrontato senza forzature e nel rispetto totale delle dinamiche politiche e sociali, un presidente che sappia coniugare l’aspetto pop - di vicinanza ai bisogni dei cittadini, alla loro necessità di protezione in una fase ancora purtroppo punteggiata dal virus e alla loro esigenza di ricostruzione nazionale e di ripresa economica delle famiglie e delle imprese - e l’alto profilo da statista capace di rappresentare al meglio l’Italia, la sua cultura, la sua proiezione sullo scenario del mondo, la sua forza di competizione con gli altri Paesi in un periodo di ripartenza generale e chi parte per primo e meglio degli altri ha un vantaggio non indifferente. Si dirà, allora la figura giusta - secondo questi criteri - dopo Mattarella è proprio Mattarella. Il problema è che l’uscente non vuole fare il rientrante (al netto di sorprese dell’ultim’ora) ma il calco per il prossimo presidente l’attuale Capo dello Stato ce lo ha lasciato. I leader dicono di volersi attenere a quel modello. Ne saranno capaci? Tra oggi e i prossimi giorni vedremo quale sarà la risposta.

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