Elezioni Quirinale, l'analisi del sentiment sulla rete: Draghi e Berlusconi favoriti, seguono altri cinque papabili

Elezioni Quirinale, l'analisi del sentiment sulla rete: Draghi e Berlusconi favoriti, seguono altri cinque papabili
di Domenico Giordano
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 21:22 - Ultimo agg. 21 Maggio, 14:02
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Con la convocazione del Parlamento in seduta comune per il prossimo 24 gennaio è partita ufficialmente la maratona elettorale per l’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica, successore di Sergio Mattarella oramai pronto a lasciare al suo successore gli appartamenti quirinalizi.

I leader hanno intensificato in queste ore incontri e colloqui e gli sherpa sono al lavoro nelle retrovie per costruire alleanze strategiche o per rendere credibili le tattiche di avvicinamento all’appuntamento con la prima seduta di votazione. Da settimane circolano con insistenza sulle testate giornalistiche e nelle chat Whatsapp e Telegram dei senatori e deputati, diventate dei salotti digitali meno carichi di nicotina ma decisamente più caotici di quelli di un tempo oramai andato, i nomi dei possibili e futuribili candidati al Colle.

Domenico Giordano

Così, a prescindere dagli obiettivi e dagli interessi reali, in parte ancora tenuti sottotraccia, dei singoli segretari di partito o quelli portati avanti dalle cordate elettorali, che hanno in questi casi una latitudine assai trasversale, la partita per la successione di Mattarella si apre con una coppia di favoriti composta da Mario Draghi e Silvio Berlusconi alla quale poi fa da contraltare un gruppo di candidati outsider che possono in qualunque momento far saltare il banco delle alleanze delle vigilia.

In questo gruppo ristretto ci sono al momento Giuliano Amato, Marta Cartabia, Pierferdinando Casini, Paolo Gentiloni e Maria Elisabetta Alberti Casellati.

La divisione tra il duo dei fuggitivi e il quintetto degli inseguitori, volendo mutuare dal ciclismo un vocabolario a supporto, è fondamentale per monitorare in rete il sentiment espresso dagli utenti rispetto a ciascuno candidato senza pagare pegno al numero, decisamente differente, di menzioni che portano in dote alle discussioni online: è inevitabile, ad esempio, che il numero di citazioni di Draghi sia attualmente assai diverso da quello raccolto dal senatore Casini, così come le menzioni di Silvio Berlusconi non possono essere comparate con quelle incassate da Paolo Gentiloni.

Fatta questa premessa metodologica, abbiamo raccolto con la piattaforma Liveinsight di Blogmeter il parlato in rete dei nostri papabili presidenti in due distinti momenti, il primo che parte dal 3 dicembre e termina il 5 gennaio e il secondo che restringe la lente di osservazione agli ultimi sette giorni.

Video

Nella prima ricognizione del parlato sviluppatosi in rete è possibile constatare come il rapporto di forza tra l’attuale Presidente del Consiglio e il fondatore e leader di Forza Italia abbia subito una rimodulazione a vantaggio proprio di Silvio Berlusconi.

Se confrontiamo la quota percentuale di menzioni ottenute nel lungo periodo con quelle incassate invece negli ultimi sette giorni, è inevitabile rimarcare la crescita dal 24,28% al 26,54% di Berlusconi, un incremento che si riverbera e influenza anche il mood della rete nei confronti dei contenuti che li riguardano. Infatti, nel confronto tra le due finestre di ascolto - nonostante il numero delle menzioni raccolte da Draghi sia comprensibilmente più ampio, poco meno di un terzo di quello generato dalla chiave di ricerca “Silvio Berlusconi” - il mood espresso dagli utenti nei loro confronti è sostanzialmente paritario, con un solo punto percentuale di distanza. Il 36% degli utenti hanno manifestato una reazione positiva ogni volta che online si sono relazionati con “Mario Draghi” rispetto alla quota del 37% di mood positivo invece incassato da “Silvio Berlusconi”.

Figure 1 e 2 menzioni complessive ottenute dal 3 dicembre '21 al 5 gennaio '22 e solo quelle dal 30 dicembre '21 al 5 gennaio '22
Figura 3 Mood comparato tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi dal 3 dicembre '21 al 5 gennaio '22

Mentre, negli ultimi sette giorni il mood tra i due candidati di testa si lascia alle spalle quella complementarità iniziale a vantaggio di Silvio Berlusconi il cui sentiment positivo in rete cresce dal 37% al 41%, di contro quello di Draghi scende dal 36 al 35%. In parte, questa forbice è motivata dal combinato disposto che accomuna da un lato la polarizzazione mediatica sul tema delle elezioni presidenziali, dall’altro è influenzata non poco dal diffuso malumore sulle scelte del Governo Draghi per la gestione della quarta ondata della pandemia e gli aumenti vertiginosi dei costi delle materie prime e dell’energia.

Figura 4 Mood comparato tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi ultimi 7 giorni

Alle spalle della coppia Berlusconi – Draghi c’è invece la pattuglia di non-candidati che però, come già accaduto nella storia delle elezioni presidenziali, rischia di quella determinante per la scelta il futuro garante della Carta costituzionale.

Anche in questo caso, la scansione ha una duplice cronologia: nel lungo periodo a strappare un sentiment consistente è solo l’attuale presidente del Senato Alberti Casellati, che incassa un mood positivo del 69%, mentre tutti gli altri, ad eccezione di Giuliano Amato trascinato nel pallottoliere solo da qualche giorno, si presentano alla sfida con una fetta di sentiment online abbastanza allineato. Dal 39% della Cartabia, che in parte sconta il numero più alto di menzioni, al 48% di Paolo Gentiloni.

Figura 5 Mood dal 3 dicembre '21 al 5 gennaio '22

Questi rapporti di forza in parte si conservano anche nell’ascolto più circoscritto delle discussioni online, pur se con una doppia indicazione: in crescita per  la Casellati che guadagna ancora sfondando la quota del 70% e fermandosi al 74%, in perdita per tutti gli altri, che fanno registrare dei cali dal 5%, come Giuliano Amato, Marta Cartabia e Paolo Gentiloni, al 10% come nel caso di Pierferdinando Casini che passa dal 41% al 31% di mood positivo.

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