Vertice centrodestra, Salvini: «Noi compatti sull'elezione del capo dello Stato. No al proporzionale, è caos»

Vertice centrodestra, Salvini: «Noi determinanti sull'elezione del capo dello Stato. No al proporzionale, è caos»
Vertice centrodestra, Salvini: «Noi determinanti sull'elezione del capo dello Stato. No al proporzionale, è caos»
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 19:02 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 23:33
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Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato a lungo con i giornalisti dopo l'incontro avuto oggi con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Un punto, quello tra i tre leader del centrodestra, necessario dopo il pessimo risultato elettorale delle ultime comunali con il centrosinistra che ha vinto in tutte le principali città. «Il centrodestra compatto sarà determinante anche nell'elezione della presidenza della Repubblica, che sarà a febbraio ma abbiamo tempo per parlarne perché siamo a ottobre».

Berlusconi, Salvini e Meloni: «Compatti per l'elezione del Capo dello Stato. No al proporzionale»

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Berlusconi, Salvini e Meloni: «Compatti per l'elezione del Capo dello Stato. No al proporzionale»

Salvini dice no al proporzionale

«Il sistema proporzionale significa il caos, noi vogliamo un sistema che la sera del voto ti dice chi governa, chi ha vinto e perso, quindi un sistema maggioritario. A noi va benissimo l'attuale legge. Se qualcuno a sinistra vuole modificarla, possiamo ragionare ma di una legge ancora più maggioritaria. Quindi il ritorno al caos con 62 partiti e partitini, dal centrodestra unito avrà un no secco». Così il leader della Lega, Matteo Salvini ai cronisti fuori dal Senato. «Non abbiamo parlato di leadership, ma di tasse e manovra economica».

Così Matteo Salvini, incontrando i giornalisti: «Gli italiani hanno la difesa del lavoro come priorità, queste tematiche non sono all'ordine del giorno».

 

Ira Gelmini

«In questo partito le competenze sono ai margini, si fa sempre più fatica a far emergere o quelli che hanno esperienza o quelli che hanno più voti. Se Berlusconi non tornerà a Roma più spesso e rinuncerà ad un confronto diretto e ascolta solo una parte, temo che questo partito non avrà un grande futuro e la cosa paradossale è che questo avverrebbe in una stagione in cui per noi non c'è una strada ma autostrada per tornare ad essere centrali. Mi auguro che Berlusconi prenda in mano queste problematiche». Lo ha detto, a quanto raccontano, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali nel corso del suo intervento alla riunione del gruppo di Fi. «Io sono profondamente a disagio perchè essendo innanzitutto un militante di questo partito quando vengo chiamata a riunioni e confronti io sono presente e cerco di dare quel poco che posso dare in termini di contributo ma non possiamo nasconderci che c'è una delegazione di governo con tre persone che dai sei mesi sono state tolte dai tavoli con il presidente, tolte dai tavoli con i capigruppo ed io non lo trovo giusto. Noi ministri in quei tavoli non ci siamo perchè veniamo rappresentanti come qualcosa di estraneo e questo credo che non sia corretto. Mi piacerebbe che il coordinatore nazionale, insieme ai capigruppo e insieme Berlusconi e ad uno a sorte tra i ministri avessero avere dei momenti di confronto». Lo afferma Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, a quanto raccontano alcuni presenti, nel corso del suo intervento alla riunione del gruppo di Forza Italia.

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