Se c’è una cosa su cui sono tutti d’accordo nel centrodestra è che la decisione finale sulla scelta dei candidati alle prossime elezioni regionali spetta ai quattro leader. E anche se le scaramucce tra i vertici campani di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno caratterizzato gli ultimi giorni, la scelta più importante sarà presa dai numero uno nazionali. D’altronde al di là delle beghe, gli sviluppi più importanti sulle prossime regionali in Campania (e nelle altre Regioni al voto) non si avranno né da Napoli né da Roma.
Né tantomeno da Salerno, Caserta, Avellino e Benevento. Il centro della politica per il centrodestra oggi è Ancona. Nelle Marche ci saranno i tre leader Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini per sostenere la candidatura del governatore uscente Francesco Acquaroli. La Regione adriatica è quella in cui il margine tra centrodestra e centrosinistra è più sottile.
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Ma soprattutto è la prima, tra le Regioni chiamate alle urne, ad andare al voto. Infatti solo lì le due coalizioni hanno già deciso il candidato (quello che si chiamava “campo largo” ha trovato la sintesi su Matteo Ricci dopo il via libera del M5S). Per completare il risiko, la premier e i suoi due vice dovranno rivedersi poi a Roma. L’evento di oggi nelle Marche sarà l’occasione per riaprire il dibattito tra i tre. Ma poi servirà un vertice ad hoc per trovare la quadra.
Il quadro
Nel difficile puzzle delle Regionali si è inserito anche un altro tassello: quello della Calabria con le dimissioni di Roberto Occhiuto già pronto a ricandidarsi. E prima della giornata nelle Marche, ieri Tajani è andato in Calabria, a Villa San Giovanni, per partecipare agli “stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia”. Un’occasione anche per fare il punto della situazione.
E per far capire che i tempi per la scelta potrebbero non essere così rapidi: «Il centrodestra avrà candidati unici, non ci sono problemi all’interno della coalizione. Sceglieremo i migliori al momento giusto. Domani (oggi per chi legge, ndr) ci vedremo. Ma saremo a un evento istituzionale ad Ancona. Adesso siamo impegnati nella campagna elettorale per le prime regioni dove si va a votare, che sono Marche e Valle d’Aosta. In tempo utile troveremo i candidati giusti. Ancora non si sa neanche quando si voterà, però non ci sono problemi». E ancora, il leader di Fi spiega: «Non abbiamo fissato incontri. Abbiamo parlato una sola volta. Ora troveremo certamente i migliori candidati in tempo utile per Campania e Puglia, in Calabria già abbiamo Occhiuto, quindi per il Veneto e per la Toscana. Siamo a buon punto, non vedo alcun problema nel centrodestra per la scelta dei migliori candidati».
Dalle parole del ministro degli Esteri emerge chiaramente come la riconferma di Acquaroli e Occhiuto sia l’obiettivo principale del centrodestra, provando ad assicurarsi, insieme al Veneto, tre Regioni sulle sei al voto: «Vinceremo sia nelle Marche che in Calabria e troveremo i migliori candidati anche nelle altre regioni. Noi vogliamo vincere anche nelle Regioni dove esce un’amministrazione di sinistra», dice ancora Tajani.
Lo scenario
Ovviamente il quadro nazionale inciderà anche sulle scelte campane. Al momento la situazione è quella già raccontata più volte. In campo ci sono sia opzioni politiche che civiche. Per quanto riguarda le prime, Fratelli d’Italia ha schierato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli. Anche Lega e Noi Moderati hanno proposto le loro candidature rispettivamente con il deputato e coordinatore regionale Gianpiero Zinzi e la segretaria ed ex ministra Mara Carfagna. Ma anche le opzioni civiche sono da tenere in considerazione. Tra queste ci sono il numero uno della Zes unica del Sud Giosy Romano, il rettore della Federico II Matteo Lorito e quello della Vanvitelli Giovanni Francesco Nicoletti.
Senza dimenticare un certo pressing fatto sul prefetto Michele di Bari che però ha più volte smentito una sua candidatura. Tra queste ipotesi (ma potrebbero spuntarne anche altre) dovranno scegliere i leader. Lo ha ribadito anche ieri Martusciello: «Se il tavolo nazionale dovesse scegliere Cirielli, Forza Italia sarebbe perfettamente d’accordo. Se non dovesse essere così, non spetta a lui indicare un altro nome. La scelta spetta esclusivamente al tavolo nazionale. Questo mi pare del tutto evidente». D’altronde che la decisione tocchi ai vertici nazionali lo aveva detto sabato anche Cirielli: «Inutile affannarsi in polemiche sui nomi, si deciderà a Roma. Io sono a disposizione per spirito di servizio per la Campania e la mia coalizione».