Nave Diciotti, lo sbarco nella notte: Cei, Albania e Irlanda accolgono i profughi

Nave Diciotti, lo sbarco nella notte: Cei, Albania e Irlanda accolgono i profughi
di Diodato Pirone
Domenica 26 Agosto 2018, 08:30 - Ultimo agg. 11:20
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Sul fronte migranti l'ultima notizia di una giornata spasmodica è arrivata quasi all'una di notte. Il commissario Ue alla migrazione Dimitri Avramopoulos ha commentato così la soluzione del caso Diciotti: «Sono contento ma la solidarietà volontaria non basta, dobbiamo avere misure strutturali».

Era già chiaro nel pomeriggio di ieri che l'estenuante braccio di ferro sui migranti ospitati da cinque giorni sulla nave Diciotti nel porto di Catania si stava sbloccando. In serata la brusca accelerata su tutti i fronti conclusasi fra la mezzanotte e l'una con la sbarco di tutti i profughi. La conclusione notturna è stata preceduta dalla notizia che la Procura di Trapani ha indagato il ministro degli Interni Matteo Salvini per arresto illegale e che, come da legge, ha trasferito i suoi atti al Tribunale dei ministri. Ancora prima è arrivata la decisione dell'Albania che ha accettato di ospitare 20 profughi. In serata poi lo stesso Salvini, nel corso di un comizio, aveva annunciato che 117 profughi saranno accolti dalle strutture della Chiesa italiana dopo un accordo con la Conferenza episcopale. Nel pomeriggio dall'Irlanda Papa Bergoglio aveva chiesto ai politici «umanità sul tema migranti» e probabilmente non a caso in serata si era saputo che anche l'Irlanda avrebbe accolto dai 20 ai 25 migranti.

In nottata sono arrivate anche le dimissioni dall'Aifa, l'Agenzia del farmano, del dottor Stefano Vella. Durissimo il suo comunicato: «Quella delle Diciotti è stata una vicenda intollerabile: l'Italia assicura la salute a tutti, anche a coloro che passano sul suo territorio e questo principio non può essere messo in discussione anche dalla battaglia per un'equa distribuzione dei migranti in Europa».
 
Ma torniamo ai profughi della Diciotti che sono stati portati prima in un centro d'accoglienza a Messina e poi, nei prossimi giorni, saranno destinati alle strutture ecclesiali italiane o imbarcati verso Tirana o Dublino.

Già nel pomeriggio, comunque, la pesante atmosfera che si respirava sulla Diciotti era stata parzialmente alleggerita. Ci avevano pensato i medici inviati dal ministro della Salute Giulia Grillo per un'ispezione sanitaria. Le loro visitea bordo hanno determinato lo sbarco di altri 13 migranti malati o feriti. Avrebbero dovuto essere 17 ma quattro donne hanno deciso di restare sulla nave con le rispettive famiglie. Secondo quanto dichiarato dalle donne ai funzionari ministeriali tutte avrebbero subito violenze durante la loro permanenza in Libia precedente all'imbarco per l'Italia.

Nel pomeriggio i primi a imboccare la scaletta della Diciotti e a mettere piedi a terra sono stati tre uomini, seguiti da una donna. I medici ne hanno previsto il trasferimento all'ospedale Garibaldi di Catania: le donne in codice rosa nel reparto di ginecologia, tre uomini ricoverati per sospetta tubercolosi e due affetti da polmonite. Cinque uomini hanno la scabbia e il sesto un'infezione urinaria. L'evacuazione medica - secondo quanto hanno dichiarato i funzionari - si è resa necessaria per il rischio di contagio e la promiscuità con la quale si vive a bordo della Diciotti da ormai nove giorni. Va ricordato infatti che il pattugliatore ha imbarcato i profughi in mare a Ferragosto.

Ieri pomeriggio, sul molo, dopo lo sbarco dei 13 profughi, si è registrato anche qualche tafferuglio fra le forze dell'ordine schierate nei pressi della nave e alcuni manifestanti che chiedevano lo sbarco dei migranti. Un poliziotto è rimasto contuso.

Ma sul fronte più strettamente politico non è questa la notizia più interessante. Ieri infatti ci sarebbero stati contatti fra il vicepremier, Luigi Di Maio, che finora si è schierato nettamente con la linea di Salvini, e il presidente della Camera, Roberto Fico, favorevole allo sbarco dei migranti e duramente attaccato dallo stesso Salvini che lo ha paragonato ai suoi predecessori e poi ha sottolineato che aveva molto tempo per parlare.

I principali esponenti M5S non hanno replicato agli attacchi del ministro degli Interni a Fico e questo ha creato qualche mal di pancia nel Movimento. Di qui la decisione del M5S di mantenere la proposta in Europa di blocco dei finanziamenti per quei paesi che non accettano sul loro territorio migranti sbarcati in Italia.

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