Accordo Ue (e nuove polemiche) sui migranti: ecco chi sono i vincitori

Accordo Ue (e nuove polemiche) sui migranti: ecco chi sono i vincitori
di Sara Menafra
Sabato 30 Giugno 2018, 08:00 - Ultimo agg. 13:32
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Prima annunciato in modo trionfante, poi oggetto di rimpalli e rintuzzamenti con gli altri leader europei. L'accordo quadro firmato all'alba sulla gestione europea dei migranti, per l'Italia contiene risultati importanti e amari passi indietro.

Roma considerava fondamentale che passasse l'impostazione politica che effettivamente guida il documento: le migrazioni vanno gestite a livello europeo, con un approccio condiviso, dall'accoglienza dei richiedenti asilo alla sorveglianza delle frontiere esterne capitolo, quest'ultimo, su cui potrebbero esserci rapidamente nuovi sviluppi e investimenti europei in termini di uomini e mezzi. Il punto più difficile da accettare per il governo guidato da Giuseppe Conte è che relocation dei richiedenti asilo e gestione europea dei rimpatri vengano collegati all'apertura di centri di detenzione nei paesi di primo approdo. L'Italia si era detta disposta ad aprire i centri (difficili da gestire, specie con numeri elevati) se avessero fatto lo stesso Francia e Spagna. A fine giornata è chiaro che non sarà così e che quindi l'intero capitolo è in stallo.
 
Sui movimenti secondari (ovvero lo spostamento di chi è arrivato prima di tutto in Italia, Grecia o Spagna), Roma ha rifiutato di firmare accordi bilaterali che la obblighino ad accogliere i migranti inizialmente registrati nel paese: «Se la domanda è vi riprenderete i migranti registrati in Italia, per effetto di questo accordo, la risposta è no», ha detto Conte in conferenza stampa.

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