Alluvione in Emilia-Romagna, stop alle tasse e fondi per 100 milioni. Oggi il piano in Cdm (e il nodo rimborsi)

Oggi la premier Giorgia Meloni, dopo aver fatto visita alle popolazioni alluvionate, stenderà una prima mappatura degli interventi insieme ai ministri in prima linea

Alluvione in Emilia-Romagna, stop alle tasse e fondi per 100 milioni. Ecco il piano in Cdm (e il nodo rimborsi)
Alluvione in Emilia-Romagna, stop alle tasse e fondi per 100 milioni. Ecco il piano in Cdm (e il nodo rimborsi)
di Francesco Bechis
Lunedì 22 Maggio 2023, 12:09 - Ultimo agg. 23 Maggio, 11:58
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Sarà un decreto "tampone". Perché ora la priorità, vanno ripetendo da Palazzo Chigi, è "tamponare" l'emergenza dell'alluvione in Emilia Romagna. Per questo nel Cdm convocato oggi il governo approverà anzitutto gli stanziamenti urgenti per finanziare i soccorsi e sbloccare la viabilità della regione sommersa dall'acqua.

Ieri la premier Giorgia Meloni, dopo aver fatto visita alle popolazioni alluvionate, ha steso una prima mappatura degli interventi insieme ai ministri in prima linea, da Urso (Imprese) a Lollobrigida (Agricoltura), Pichetto (Energia) e ovviamente Giorgetti (Economia).

Le cifre

Sul piatto venti milioni di euro per gli aiuti immediati che si aggiungeranno ai 10 milioni già stanziati a inizio maggio per le alluvioni in Emilia-Romagna di fine aprile. Ma la somma complessiva potrebbe salire a 100 milioni di euro, tra interventi per mettere in sicurezza i piccoli comuni dalle frane al pompaggio dell'acqua nelle aree ancora sommerse.

Comunque troppo pochi per far fronte ai danni causati dalle esondazioni, che ammontano secondo stime ancora parziali a più di 5 miliardi di euro.

In ginocchio intere filiere industriali, a partire dal settore agricolo che è il più colpito fra campi allagati, fabbriche e capanni resi inagibili, interi raccolti compromessi. In Cdm, per prima cosa, il governo darà il disco verde alla sospensione di tasse e tributi in Emilia-Romagna. Iva, Imu, bollo auto e ritenute mensili saranno sospese almeno fino all'autunno, ma non è escluso che la proroga possa arrivare al 31 dicembre.

 

Stop alle tasse

Nell'esecutivo l'idea è prendere a riferimento il "decreto Ischia" con cui si è intervenuti dopo le frane sull'isola campana lo scorso inverno. E dunque spetterà in queste ore alla Protezione civile stilare la lista dei comuni emiliano-romagnoli che dovrano rientrare nell'esenzione fiscale. Una lista lunga, se è vero che tra fine aprile e la castastrofe dei giorni scorsi è stata colpita dall'alluvione un'area che comprende l'83% della popolazione regionale da 4,4 milioni di abitanti.

Tra gli altri nodi da sciogliere, la richiesta avanzata ieri dal governatore Stefano Bonaccini a Meloni, di rimborsi al 100 per cento per gli immobili distrutti dai fiumi esondati. Fabbriche, magazzini, edifici. Una strada già battuta per il terremoto in Emilia del 2012 e che il governo non esclude di seguire anche questa volta, ammesso che ci siano le coperture.

 

Il soccorso Ue

È escluso invece, e lo ha ribadito ieri la premier, che per gli interventi emergenziali si faccia ricorso ai fondi contro il dissesto idrogeologico del Pnrr. Più di 2 miliardi di euro in totale che tuttavia non possono essere facilmente deviati dai binari della programmazione europea e hanno una rendicontazione troppo ravvicinata, al 2026.

Dall'Ue arriverà sì un contributo ma dal Fondo di solidarietà europea, lo strumento comunitario contro le calamità naturali, e solo per la seconda fase, quella ricostruzione. L'importo, stando ai rumors, potrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro. Lavori in corso. Al Mef si cercano coperture per interventi che superano il miliardo di euro. Ma i conti sono in continuo aggiornamento. Solo per ripristinare la grande viabilità in Emilia-Romagna, ha fatto sapere Bonaccini a Meloni, servono 620 milioni di euro. Poi sarà il turno di strade e stradine allagate che ancora isolano decine di comuni. 

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