Enrico Letta: «Governo Draghi casa nostra, il Pd è in salute». E conferma alleanza con M5S

Enrico Letta: «Governo Draghi casa nostra, il Pd è in salute»
Enrico Letta: «Governo Draghi casa nostra, il Pd è in salute»
Domenica 13 Giugno 2021, 09:23 - Ultimo agg. 10:34
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Il governo con Mario Draghi, lo stato di salute del Pd, l'alleanza con il M5S. Il segretario dem Enrico Letta fa il punto sui principali temi politici e dice che con il premier Mario Draghi c'è un asse positivo, il Pd lo sostiene con forte convinzione. Lo dice in un colloquio con il Corriere della Sera in cui spiega di non sentirsi isolato e di vedere l'arrivo di risultati: «Stare al governo con Draghi ci fa bene, il Pd è in salute e noi siamo a casa nostra. Il Pd è in salute. Salvini no. In sei mesi la Lega ha perso il 6% e noi abbiamo guadagnato il 3%». Poi la promessa di trasformare in voti i sondaggi che li danno prima forza del Paese; e con il M5s conferma di voler aprire un cantiere e discutere dell'alleanza per le politiche, ognuno a partire dalla sua identità: «Il centrosinistra è il mio obiettivo». Sull'incontro di ieri fra il premier e il presidente americano sottolinea di credere fortemente nell'intesa tra Biden e Draghi «e nel fatto che oggi il presidente americano dica le cose più interessanti a livello globale - osserva - trovo una forte sintonia soprattutto sull'accoppiata equità e sostenibilità, che è anche il mio mantra».

La situazione interna al Pd: «Vedo sostegno leale e vedo che c'è un dibattito culturale. Non ho nessun timore, nessun elemento di preoccupazione. Dopo i primi tre mesi sono contento dello stato interno al Pd».

Anche di Marcucci? «Tranne rare eccezioni vedo sintonia». E se le elezioni di autunno andranno male e chiederanno la sua testa, per spingere Stefano Bonaccini al congresso «ragioneremo passo passo ma lavoriamo per le politiche - replica Letta -. Il congresso nessuno lo ha chiesto e io non lo chiedo, abbiamo le amministrative e il lavoro delle agorà per costruire un nuovo centrosinistra».

Il seggio a Siena: «Le amministrative coinvolgono molti Comuni e un segretario di partito deve dividersi su tanti territori. Sarebbe un onore, deciderò sulla base della fattibilità logistica». Ed è vero che non le dispiacerebbe essere il prossimo segretario della Nato? «Francamente è una cosa che mi ha sorpreso, nessuno me ne aveva parlato. Io sto facendo un altro lavoro e sono incoraggiato dai risultati». Sui vaccini: «Confermo fiducia e mi sento soltanto di predicare prudenza, ma sono sicuro che è esattamente il criterio che usano sia il Cts sia il commissario Figliuolo».

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