Europee, Salvini spinge la sfida al Sud: «E ora sfrattiamo De Luca»

Europee, Salvini spinge la sfida al Sud: «E ora sfrattiamo De Luca»
di Adolfo Pappalardo
Martedì 7 Maggio 2019, 11:00
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Inviato a Salerno

Nel suo tour campano non potevano mancare certo le sciabolate al governatore. «Il prossimo obiettivo è liberare la regione dai De Luca», «De Luca è avvisato: tra poco va a casa», attacca il ministro Salvini, rispettivamente prima ad Avellino, poi a Salerno e infine ad Aversa. Mentre i grillini, tanto per capire come è il clima tra gli alleati di governo anche nelle periferie, accusano «l'ipocrita Salvini di fingere di dichiarare guerra al suo principale alleato dopo averlo difeso a spada tratta, impedendo la nomina di un commissario alla sanità».

Dopo il Sannio e Avellino, la tappa scelta dal titolare del Viminale è proprio Salerno, la roccaforte del governatore De Luca. Annunciate contestazioni da grillini e sinistra che si riducono però poi a poco. Tra qualche striscione e slogan. Non foss'altro che un imponente servizio d'ordine di polizia blocca, perquisendo zaini e chiedendo documenti, le due vie d'accesso alla piazza del comizio. Un luogo finito nell'occhio del ciclone nei giorni scorsi perché negato l'anno scorso al ministro Di Maio ma concesso, ieri mattina in fretta e furia con delibera ad hoc, dal comune di Salerno. «L'ultimo atto del palese accordo tra i due (Salvini e De Luca, ndr) è stato la concessione della piazza», attacca la consigliera regionale M5s Valeria Ciarambino che ieri, pur di attaccare De Luca e Salvini, immagina un fantapiano secondo cui «il governatore è pronto a scaricare il Pd per candidarsi con la Lega nel 2020...». Segnale che i nervi sono a fior di pelle tra M5S e Carroccio. Anche se Salvini, almeno ieri, preferisce non controbattere ai veleni quotidiani del collega Di Maio e company. Appena un paio di frecciate. «In Campania mi chiedono lavoro mica il reddito»; «Ridurre le tasse: di questo si dovrebbe discutere al governo non di altre beghe politiche. Ma le critiche di qualche alleato non mi toccano», sono le due frecce avvelenate dopo gli attacchi per il caso Siri.
 
A Salerno in un piazza non gremitissima il comizio è tutto sommato breve, meno di mezz'ora, e Salvini rilancia i suoi cavalli di battaglia. Dalla castrazione chimica alla legge per le telecamere in asili e ospizi. Dalla riduzione degli sbarchi ad una nuova norma contro spacciatori riducendo la modica quantità. Parte qualche urlo contro ma dal palco Salvini contrattacca con un «Hai vinto 3 immigrati da portare a casa tua». In piazza, più vicino ai contestatori che ai militanti, si vede mezza giunta di Salerno che è trazione deluchiana. Quasi per scrollarsi da dosso l'onta di aver concesso last minute il palco a Salvini. Con loro il segretario Pd Enzo Luciano che invita alle dimissioni il rettore dell'Università Aurelio Tommasetti, candidato alla Ue, che è sul palco. «Porterà a Bruxelles un modello di ateneo che funziona», lo elogia invece il ministro pubblicamente. Poi scende e quando gli si chiede perché non ha avvallato la nomina di un nuovo commissario alla sanità lasciando al suo posto de Luca, risponde secco: «Per M5S ci sarebbe un patto tra me e De Luca? Non me ne sono mai accorto...».

Ad Aversa dove si dirige dopo, la folla ad attenderlo è enorme ed è strapieno all'inverosimile il cinema preso al posto della piazza a causa della pioggia. Sarà perché nella cittadina casertana il Carroccio ha un suo candidato sindaco e spera nel colpaccio. Vedremo. E qui gonfia il petto prendendosela con Fazio e annunciando che mai ci sarà l'aumento dell'Iva («Con il ca..o che lo facciamo...»). «Sono stato veramente l'unico politico, e ne sono orgoglioso, che non è andato ospite da comunisti come Fazio che hanno Rolex pagati dagli italiani. Se si dimezza lo stipendio ne riparleremo», manda a dire al presentatore. Poi chiude invitando sotto al palco, come è suo canovaccio, chi vuole farsi un selfie con lui. File lunghissime sia a Salerno che ad Aversa. Ma il format salviniano può giocare pure brutti scherzi. Come a Salerno dove un giovane democrat attende diligentemente il suo turno. Ma è un agguato perché vis a vis gli chiede: «Ministro i 49 milioni che fine hanno fatto?».  
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