Firenze, manifestazione antifascista: «Siamo 50mila». Schlein-Conte, colloquio e stretta di mano: la nuova intesa giallorossa

L'incontro tra Elly Schlein e il sindaco Nardella, Conte, Landini, Cuperlo e Bellanova

Firenze, migliaia in piazza al corteo antifascista. Schlein-Conte: colloquio e stretta di mano
Firenze, migliaia in piazza al corteo antifascista. Schlein-Conte: colloquio e stretta di mano
Sabato 4 Marzo 2023, 17:30 - Ultimo agg. 5 Marzo, 11:05
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La testa del corteo agli insegnanti, protagonisti. E la canzone partigiana Bella Ciao intonata in via della Colonna, dove c'è il classico Michelangiolo, quello delle botte del 18 febbraio. Due simboli, sotto il sole di Firenze, per marciare per la «scuola e per la Costituzione contro ogni fascismo» come si leggeva sullo striscione mostrato in apertura di manifestazione sotto bandiere di Cgil, Cisl e Uil. L'altro simbolo, quasi defilato, combattuta lei stessa fino all'ultimo se essere presente o no, è stata la preside dello scientifico Leonardo da Vinci Annalisa Savino. C'era, ha camminato coi colleghi, ha mantenuto riserbo come fa da giorni dopo la reazione del ministro Valditara alla sua circolare di richiamo all'antifascismo. Ed esponeva il cartello «Io non sono indifferente».

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La manifestazione

La petizione a sua difesa, è stato ricordato da Priorità alla scuola, ha fatto 130.000 firme.

La manifestazione - cui hanno aderito i leader della sinistra venuti a segnare il campo, come la neoleader Pd Elly Schlein e il presidente M5s Giuseppe Conte - chiude il cerchio aperto dalla violenza al Michelangiolo, proseguito con la circolare della professoressa Savino e alimentato dalle polemiche sulle affermazioni in tv di Valditara. Per dire no al fascismo nella scuola decine di migliaia di persone sono arrivate a Firenze, in treno, in auto, in pullman - 20.000 per la questura che sottolinea la capienza di Santa Croce; oltre il doppio per i promotori. Tante le bandiere dei sindacati e del Pd, qualcuna anche di M5s.

C'erano poi quelle dell'Anpi, della pace, dell'Arci, del Pci e altre di sigle si sinistra. La partenza da piazza Ss. Annunziata c'è stata dopo un parapiglia presto risolto, per la posizione di partenza dei Cobas, poi fatti entrare. Blocchi avevano studenti e pensionati. In piazza D'Azeglio si sono aggregate le sigle di Firenze Antifascista col centro sociale Cpa e il suo striscione per Cospito 'Con Alfredo contro il 41 bis', mentre l'Anpi col suo Toscana Antifascista chiede la chiusura della sede di Casaggì, tema rilanciato dal presidente Giancarlo Pagliarulo dal palco che ha sfidato la Meloni ad applicare la legge Scelba. Vari gli interventi contro il pericolo di rigurgiti fascisti. 

 

Il corteo

Tuttavia Tomaso Montanari, che parlava anche da genitore, ha evidenziato ai colleghi docenti di non abbandonare al vuoto educativo neanche «i ragazzi fascisti che picchiano» per non essere un giorno incolpati di non aver loro trasmesso i valori della Costituzione. È stato un lungo serpentone, questa manifestazione, formatosi anche per le strade strette del quartiere e poi sfociato nella piazza. Una parte l'ha raggiunta solo a interventi iniziati. Tanti gli striscioni e molti gli slogan identitari tipo 'Siamo tutti antifascistì. Cori ci sono stati contro il governo Meloni e il ministro Valditara. Si annunciava da sé, anche per i tamburi udibili a distanza, il grande stendardo Insorgiamo degli operai Gkn.

Il liceo Leonardo da Vinci ha invece steso il suo in bella vista sul sagrato, dietro il palco da cui Elly Schlein è scesa per andare ad accogliere Giuseppe Conte che marciava più indietro. Uno striscione del liceo Gobetti riportava: «Non può essere morale chi è indifferente». L'invito a cantare Bella Ciao ha chiuso la manifestazione. Il sindaco Nardella ha parlato di «grande giornata per la democrazia, questa piazza è di tutti come la Costituzione». Per il governatore Giani una piazza «ricca di valori». La giornata però registra tensioni in altre scuole e il ministro Valditara afferma: «Nessuna indulgenza contro la violenza». A Milano uno striscione davanti al liceo Carducci stamani ha mostrato Meloni e Valditara a testa in giù. A Brescia Blocco Studentesco (Casapound) ha accusato la preside dell'Itis Castelli di «intimidazioni mafiose», a Padova al liceo Tito Livio ha contestato la «giostra mediatica antifascista». 

 

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